Ignazio Marino, incubo infinito: “Eccomi, i romani mi vogliono ancora”
Ignazio Marino è più attivo che mai. Sull’emergenza smog era già andato all’attacco di Renzi, asserendo che Roma è abbandonata a se stessa (forse già non ricorda più i tagli nel trasporto pubblico operati dalla sua giunta). Adesso che il premier ha annunciato che ci saranno a Roma le primarie il 6 marzo e che il voto è fissato a giugno, l’ex sindaco Marino si è fatto ancora più loquace. “Da romano, non sono e non sarò indifferente alle aspettative che tanti cittadini ancora hanno e che mi chiamano direttamente in causa. Le romane e i romani non la daranno vinta a chi con un colpo di mano vorrebbe riportare Roma alle logiche di spartizione e di sottogoverno”. Così ha scritto su Fb, e sembra una promessa ai suoi fan (ma quanti saranno veramente) che alle primarie intende esserci. Un’assicurazione cui unisce il filmato di una passeggiata, la scorsa domenica, a Primavalle. Una testimonianza, a suo dire, dell’affetto e della riconoscenza dei romani per la sua attività.
Marino ha la memoria corta
È incredibile la memoria corta dell’ex sindaco Marino, travolto dall’affaire degli scontrini che gli è costato un’indagine per peculato sulla quale non è ancora stata messa la parola fine. Non gli si addice dunque il ruolo di vittima, anche perché di figuracce – nelle ultime settimane prima delle dimissioni – ne aveva collezionate parecchie, tra le più clamorose il mancato invito del Papa in America e i funerali in pompa magna di Vittorio Casamonica. Inoltre non sembra che la sinistra antirenziana vorrà puntare sulla carta Marino, come era sembrato nei giorni del braccio di ferro tra l’ex sindaco e il premier Renzi. Paolo Cento – coordinatore di Sel a Roma – ha infatti detto che il loro candidato a Roma sarà Stefano Fassina.
Pd, in vista delle primarie si scalda Roberto Giachetti
E il Pd? In vista delle primarie, comunque, è già cominciato il pressing dei renziani su Roberto Giachetti, attuale vicepresidente Pd della Camera e renziano da sempre. Giachetti ha già ricevuto l’endorsement del vicesegretario dem Debora Serracchiani e della deputata Lorenza Bonaccorsi. Altri nomi di possibili candidati circolati sono quelli dell’ex ministro Barca, della stessa Bonaccorsi, dell’ex assessore alla Legalità Alfonso Sabella e del presidente del Coni Giovanni Malagò. Ma qualche giorno fa lo stesso premier aveva messo un freno al toto-nomi, dicendo che di candidature si parlerà dopo il 20 gennaio, dopo le riforme.