Lady Bondi torna in scena come fustigatrice di Forza Italia. Ridicolo!

21 Dic 2015 13:23 - di Alberto Fraglia

“La manifestazione preannunciata da Salvini a Milano il 28 gennaio prossimo con la presenza di Marine Le Pen insieme con i rappresentanti del partito di Putin, è coerente con un movimento di estrema destra nazionalista come è divenuta oggi la Lega Nord. La domanda d’obbligo è come sia possibile conciliare questa destra con la posizione di Forza Italia che ancora formalmente appartiene al Ppe”. A dirlo è la senatrice Manuela Repetti del gruppo Misto – Insieme per l’Italia. L’avevamo persa di vista, Manuela. Anzi, era lei che si era eclissata dopo lo strappo da Forza Italia. Manuela Repetti, invece, é viva e vegeta. Famosa lo era diventata non tanto per meriti eccelsi, ma per essere diventata, la compagna di Bondi, il poeta, uno dei più fervidi, appassionati custodi del credo berlusconiano. Bondi, il signore attempato, dagli occhi languidi e dalla voce soavemente tenue, che aveva visto nel Cavaliere il Redentore, e che, una volta uscito dal giro di quelli che contano a Palazzo Grazioli, se ne è andato via, sulle tracce di Renzi. Una decisione che stupì più d’uno e destò clamore. Ma che, dicono le malelingue, sia stata il frutto dell’insistenza amorevole della di lui Lady. Insomma, a Manuela non andava proprio giù che il suo poeta fosse stato disarcionato, messo in un angolo, quasi deriso per la sua docile sudditanza e quella mania di dedicare odi e sonetti al gran Capo. Di loro due, quando si scisse il sodalizio più intimistico che si ricordi nelle cronache parlamentari di questi ultimi tempi,  Aldo Grasso sul Corriere dedicò un irriverente quadretto.  “Manuela e Sandro non sono Claire e Frank Underwood di House of Cards, non sono una di quelle coppie che negli Usa chiamano power couple, coppia di potere. Condividono piuttosto un mutuo patto a cui sono fortemente legati: un esercizio del potere spalmato di amore e cortese determinazione (basti pensare al Bondi ministro dei Beni culturali: l’ex moglie, insegnate, spedita a New York con un incarico al consolato, il figlio e lex marito di Manuela gratificati di un  contratto d’area ministeriale). Adesso, oplà!, il salto nel buio. E il buio, direbbe il poeta, è solo il racconto del vuoto”. Noi che non siamo così pungentemente sarcastici come Grasso, vorremmo solo consigliare a Manuela di lasciar perdere. Non solo la poesia (chi vive con il poeta diventa a sua volta poeta). Ma anche il centrodestra, Salvini, Le Pen e Forza Italia. Rischia di far brutta figura. Sarebbe l’ennesima.

 

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