Libia, rivelazione-choc: l’Isis ha rubato armi chimiche nascoste nel deserto
L’Isis ha rubato “armi chimiche” nascoste in «alcuni depositi sotterranei segreti» nel deserto della Libia «non presidiati appropriatamente» e le ha trasferite al nord.
Lo sostiene Ahmed Gheddafi Al-Dam uno dei cugini del defunto rais Muammar Gheddafi in un’intervista esclusiva a Russia Tv, precisando di esserne venuto a conoscenza attraverso alcune sue fonti a Tripoli: «Ci sono stati due casi già noti di furto di agenti chimici – ha rivelato – e sono stati già usati». Nel primo caso si trattava di sette fusti di Sarin, nel secondo i fusti trafugati dai militanti dell’Isis erano cinque.
Le armi chimiche rappresentano l’incubo peggiore nella guerra contro l’Isis e sono una delle minacce più concrete che la coalizione contro lo Stato Islamico rischia di dover affrontare. Per non dire del rischio che queste armi chimiche vengano utilizzate in attentati in Occidente.
Gheddafi Al-Dam ha ricordato che durante i recenti scontri nei pressi della moschea di Al Quds a Tripoli, le forze di sicurezza avevano scoperto un veicolo carico di Sarin.
«Purtroppo, chi aveva guidato questo veicolo in città non aveva capito i pericoli rappresentanti da questo gas, e quanto sia rischioso portarlo in un’area urbana, per non parlare di quanto lo sia utilizzarlo. Non voglio diffondere il panico, ma questa è la realtà e il mondo lo sa», ha aggiunto Gheddafi Al-Dam che un tempo era uno dei capi della sicurezza più fidati del dittatore libico.
L’estrema pericolosità del Sarin, un gas nervino incolore e inodore classificato come arma chimica di distruzione di massa sta nel fatto che un’adeguata concentrazione di vapori è in grado di attraversare la pelle, rendendo, quindi, inutile, oltretutto, l’uso di una maschera antigas come protezione.
Il 20 marzo 1995, il Sarin fu utilizzato per l’attacco terroristico alla metropolitana di Tokyo da parte della setta religiosa Aum Shinrikyo. Nell’agosto 2013 è stato, invece, utilizzato in un attacco con razzi ad un sobborgo di Damasco, nel corso della Guerra civile siriana.
Come gli altri agenti nervini, il Sarin colpisce il sistema nervoso in un’escalation di sintomi davvero drammatica: difficoltà respiratoria e contrazione delle pupille, quindi una perdita progressiva del controllo delle funzioni corporee, infine uno stato comatoso che porta al soffocamento a seguito di spasmi convulsivi.
Proprio all’inizio di questo mese Eren Erdem, membro del Chp, il principale partito di opposizione turco, ha detto che i terroristi dell’Isis in Siria avevano ricevuto tutti i materiali necessari per la produzione di gas Sarin mortale attraverso la Turchia.