Lo studioso dell’Isis avverte: «L’Occidente è troppo morbido, così perderà»
«Lo Stato islamico ha dichiarato guerra all’Occidente». Dopo la strage di San Bernardino e gli attacchi di Parigi, Robert Spencer, esperto di terrorismo islamico e autore di vari saggi sull’Islam (dirige anche il sito Jihad Watch che ha realizzato una mappa di le attivitù jihadiste a livello mondiale) è sceso in campo per contestare la tesi di chi afferma che il terrorismo possa essere combattuto con la cultura. Intervistato da Libero, Spencer ha sottolineato che l’offensiva portata avanti dall’Isis «non è una guerra di eserciti convenzionali», perché «i jihadisti aspirano a distruggere l’Occidente attraverso la sovversione e l’infiltrazione». Per Spencer questo conflitto «può esplodere dovunque, visti gli appelli che lo Stato islamico ha fatto agli attacchi di “lupi solitari“». L’Occidente, ha ribadito, «non ne è responsabile: l’imperativo del jihad nell’islam non dipende dalle azioni degli infedeli che sono messi sotto tiro». Spencer ha contestato anche a tesi di chi presenta l’islam come una religione di pace: «L’islam è l’unica religione che invita alla guerra contro gli infedeli e alla sottomissione di quest’ultimi».
Terrorismo, Spencer: no all’ingresso della Turcia in Europa
Il politologo si è detto contrario all’ingresso della Turchia nell’Ue perché «se ciò accadesse comporterebbe l’islamizzazione» dell’Europa. Inoltre per Spencer, la Turchia e l’Arabia Saudita sono responsabili dell’avanzata dell’Isis, «i sauditi hanno diffuso a livello globale l’ideologia che giustifica lo Stato islamico. I turchi invece non hanno combattuto lo Stato islamico perché quest’ultimo odia i curdi e Assad, che sono odiati anche dai curdi medesimi».
La reazione dell’Europa agli attacchi di Parigi
«La risposta dell’Europa – ha detto – è consistita nel far entrare migliaia di rifugiati siriani, senza avere alcun modo per verificare se avessero mai compiuto attività jihadiste o se avessero simpatie in questo senso. La reazione è stata anche quella di affermare che i jihadisti non agiscono in nome dell’islam, contrariamente a quanto loro stessi dichiarano. Questa negazione è controproducente al punto tale da essere suicida».
“L’islamofobia non esiste”
Per Spencer inoltre “l’islamofobia” «non esiste affatto, è un termine che è stato creato per forzare la gente a pensare che sia sbagliato resistere al terrore jihadista. I musulmani godono di più diritti e libertà in Occidente che nei loro Paesi natali». E alla domanda perché i giovani musulmani nati e cresciuti in Europa si radicalizzano ha risposto: «Perché considerano le attività jihadiste un loro dovere, come prescritto dal Corano e dalla Sunna». Le mosse urgenti per sconfiggere lo Stato islamico? «L’invio di truppe di terra. Assieme a uno sforzo programmato per combattere le vere radici ideologiche grazie alle quali lo Stato islamico esercita attrazione. L’Occidente, oggi come oggi, non riesce a farlo semplicemente perché i leader occidentali negano l’esistenza di queste radici».