Il muro anti-migranti piace: Orban fa il pieno di consensi e umilia la sinistra
La linea dura sui migranti è considerata fondamentale per fronteggiare un’invasione che sta diventando sempre più pericolosa. E a dispetto della campagna di fango orchestrata dalle tv e dai giornali vicini alla sinistra, piace anche il famoso muro costruito in Ungheria. Consenso record per il partito di governo ungherese Fidesz, guidato dal premier Viktor Orban: che secondo l’ultimo sondaggio dell’istituto Median arriva al 51% di preferenze, un traguardo inaspettato che la dice lunga sul pensiero e sul giudizio della gente. È secondo il partito estremista nazionalista Jobbik, con un 21%. La sinistra è umiliata: i socialisti si fermano all’11%, i democratici al 9%, i Verdi al 4%. Vita dura per i centristi, che raccolgono il 2% mentre i liberali sono quasi inesistenti. Il consenso per Orban e il suo partito non sono mai stati così alti dalla vittoria elettorale del 2010, che aveva dato una maggioranza di due terzi ad Orban. Analisti attribuiscono questo risultato all’emergenza immigrazione, alla costruzione del muro sul confine sud contro i migranti clandestini, e al rifiuto di Budapest delle quote europee di ricollocazione dei profughi.
Migranti: Orban vince, la Merkel cerca di metterci una pezza
Spinta proprio dalle contestazioni popolari continua la retromarcia della Merkel. La Bild scrive che il governo tedesco starebbe studiando un piano di emergenza per affrontare la crisi dei profughi nel caso in cui l’auspicata solidarietà europea non si concretizzi: contingenti fissi, chiusura temporanea dei confini, rimpatrio di quei migranti che entrano in Germania da un Paese terzo. Ma l’esecutivo, per prudenza, ha smentito la notizia attraverso il suo portavoce Steffen Seibert,. Ma la descrizione della Bild è piuttosto dettagliata. Innanzitutto, il quotidiano riferisce che Angela Merkel e il suo vice-cancelliere socialdemocratico Sigmar Gabriel si sarebbero accordati sul principio che il flusso di migranti debba essere ridotto. Si penserebbe di istituire contingenti di 400.000 migranti all’anno, mentre nel solo 2015 ne sono arrivati più di un milione. Anche la temporanea chiusura dei confini e il respingimento dei migranti provenienti da Paesi terzi non sarebbe una novità: il governo aveva già pensato di adottare queste misure a settembre, poi una telefonata di Angela Merkel al suo ministro dell’Interno aveva all’ultimo momento bloccato la procedura.