La Nigeria massacra centinaia di sciiti filo-iraniani ma non tocca Boko Haram
La Nigeria è ancora sconvolta da una nuova strage religiosa, ma stavolta non sembra c’entri Boko Haram, il gruppo di terroristi fondamentalisti sunniti che si è reso responsabile di numerosi massacri nel popoloso Paese africano. Attivisti per i diritti umani confermano invece il massacro di «centinaia di sciiti, fino a mille», nel raid dell’esercito regolare nigeriano a Zaria, nel nord del Paese, roccaforte del Movimento islamico della Nigeria. Il leader del gruppo, Ibrahim Zakzaky, è stato ferito e per giunta arrestato. Un tempio e diverse case rase al suolo. I musulmani sciiti della Nigeria accusano i militari di avere ucciso centinaia dei membri della loro comunità durante il weekend. Le uccisioni – ha detto un portavoce della comunità sciita, Ibrahim Musa – sono state compiute in modo indiscriminato nella cittadina di Zaria, dove il comandante dell’esercito era stato accolto da una autentica rivolta popolare. Secondo la versione dei militari invece – riferita dal portavoce colonnello Sani Usman – i soldati a Zaria hanno reagito a un «tentativo consapevole di assassinio» del generale Tukur Baratai. Testimoni riferiscono che quando la colonna militare del capo dell’esercito è entrata in città è stata accolta da lancio di sassi, barricate e pneumatici dati alle fiamme.
La Nigeria ancora sconvolta da scontri religiosi
L’Iran ha convocato l’incaricato d’affari nigeriano per una protesta formale, poiché il movimentassi ispira alla rivoluzione iraniana. Teheran ha sottolineato che il governo nigeriano ha la responsabilità di proteggere gli sciiti che vivono nel Paese. Secondo la versione dei militari, i soldati a Zaria hanno reagito, ma la comunità sciita smentisce: i soldati hanno attaccato indiscriminatamente i fedeli che si erano raccolti a centinaia di fronte al centro di preghiera, sabato scorso. «È un attacco premeditato», afferma un comunicato del Movimento. Zakzaky è stato ferito e sarebbe in gravi condizioni. Una delle sue mogli è stata uccisa, e la sua abitazione distrutta. Il Movimento islamico della Nigeria è nato all’inizio degli Anni 80 e si ispira alla rivoluzione iraniana. Teheran sostiene la formazione. Sul fronte di Boko Haram, si apprende invece che i servizi di intelligence nigeriani hanno arrestato nell’ultimo mese nove sospetti terroristi del gruppo che stavano pianificando attacchi nella capitale Abuja durante le feste natalizie. Gli arresti giungono all’indomani di un’allerta dell’ambasciata americana nel Paese secondo cui estremisti potrebbero attaccare alberghi frequentati da stranieri. Pochi giorni fa soldati del Camerun hanno attraversato il confine con la Nigeria, hanno assalito e bruciato villaggi, ucciso almeno 150 civili inermi. Il terribile racconto è stato fatto da alcuni sopravvissuti che, dopo giorni di cammino nella foresta sono arrivati in un centro per rifugiati. Il governo di Yaoundè ha negato tutto, ma la tensione tra i due Paesi sta effettivamente crescendo a causa delle continue stragi perpetrate dagli integralisti islamici nigeriani Boko Haram anche in Camerun.