Ecco la “primogenita” dell’universo: due telescopi l’hanno avvistata
Ci sono voluti due telescopi per trovarla. È stata osservata la “primogenita” dell’universo, nata “appena” 400 milioni di anni dopo il Big Bang: si chiama Tanya, è una galassia che ha ben 13,8 miliardi di anni e una luce debolissima. Per riuscire a vederla hanno dovuto infatti unire le forze i due potenti telescopi spaziali come Hubble e Spitzer, entrambi della Nasa. E’ stata chiamata Tanya, perché che nel linguaggio delle popolazioni andine significa “primogenita” ed è una delle testimoni più antiche finora note dell’universo bambino. Descritta sull’Astrophisical Journal, è una delle galassie più piccole e deboli mai viste, ma potrebbe nascondere informazioni fondamentali per ricostruire la storia delle prime galassie. «Per la prima volta i ricercatori hanno gli elementi per studiare gli oggetti cosmici debolissimi formati non molto tempo dopo il Big Bang’», ha osservato il coordinatore della ricerca, Leopoldo Infante, della Pontificia Università Cattolica del Cile. Tanya ha dimensioni confrontabili a quelle della Grande Nube di Magellano e fa parte di un gruppo di 22 antichissime galassie vicine a quello che gli astrofisici definiscono l’ “orizzonte osservabile” dell’universo. Per riuscire a vedere questa debolissima galassia i ricercatori hanno utilizzato un ammasso di galassie come una lente di ingrandimento cosmica. Questa “lente gravitazionale” sfrutta l’effetto previsto dalla teoria della relatività di Albert Einstein secondo cui una galassia più vicina curva e amplifica la luce della galassia distante, ingrandendone l’immagine come farebbe una lente.
Nell’universo primordiale
Quest’ultima fatica di Hubble ci indirizza già verso quelli che saranno i compiti del suo successore: per il 2018, infatti, è previsto il lancio di James Webb, telescopio spaziale frutto della collaborazione tra NASA, ESA ed agenzia spaziale canadese che sfrutterà l’osservazione infrarossa per indagare nelle primissime fasi della nascita di una galassia dopo il Big Bang. Attesa e sofferta la sua realizzazione, dato che la scarsità di fondi aveva fatto temere addirittura una cancellazione della missione, nonostante si fosse già investito abbondantemente sul progetto. Ma i lavori stanno andando avanti: poche settimane fa, è stato installato il primo dei 18 specchi con i quali il telescopio, intitolato al secondo amministratore della NASA, osserverà le meraviglie dell’Universo primordiale.