Il quartiere di “Romanzo criminale”? Oggi è in mano alla delinquenza rom

9 Dic 2015 19:53 - di Carlo Marini

Dalla banda della Magliana alla banda dei rom, dalle malefatte dei delinquenti che hanno ispirato Romanzo criminale, alle “imprese” degli abitanti del campo nomadi. È la denuncia dei cittadini del quartiere romano, nell’incontro avuto col prefetto di Roma, Franco Gabrielli. Degrado, rifiuti, roghi tossici e rom. Al centro delle accuse c’è il campo nomadi di via Candoni, alla Magliana. I residenti del Municipio XI hanno lanciato il loro Sos al prefetto di Roma. La loro richiesta: smantellare il campo. «Cercheremo di limitare i roghi tossici» assicura Gabrielli. I cittadini si sono lamentati di tutti i disagi legati alla presenza del campo nomadi nel loro territorio: da scippi e furti a continui roghi tossici, da rifiuti abbandonati a zone degradate e insicure.

Da Romanzo criminale alle cronache del campo nomadi

«Il campo nomadi di via Candoni non è né tollerato, né spontaneo – spiega minisindaco Maurizio Veloccia – Un campo regolare che nasce agli inizi degli anni ’90. Una situazione come oggi è inaccettabile perché le conseguenze dello stato delle cose si ripercuotono su chi vive attorno, sui cittadini e sui lavoratori. Ora serve riportare in quel campo la legalità. Serve un presidio fisso delle forze dell’ordine ma anche impedire l’accesso dei camper che portano rifiuti poi bruciati. E questo credo sarà fatto nelle prossime settimane». «Non appartiene alla mie possibilità quella di smantellare il campo – dice Gabrielli – Per chiuderlo bisogna trovare soluzioni alternative per chi ci abita. Le risposte che possiamo dare oggi sono quelle per evitare le conseguenze negative derivanti dalla presenza del campo. La prima cosa che dobbiamo fare è quella di ripristinare il controllo per evitare i roghi tossici. E questo si fa limitando il flusso di materiali nel campo».

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