«Renzi dice balle, deve andarsene a casa»: tutti contro lo show del premier
Il centrodestra accoglie con un coro di critiche la conferenza stampa di fine anno del premier. Per una Daniela Santanché, solitamente interprete fedele della linea berlusconiana, che sceglie il sarcasmo («per Renzi il 2015 è stato un anno migliore rispetto al 2014: beato lui che se ne è accorto perché gli italiani stanno peggio di prima. Bugie di fine anno come tutto l’anno»), c’è un Giovanni Toti, consigliere politico del Cavaliere, che invece si affida ad una comunicazione più istituzionale («c’è’ l’Italia delle famiglie e delle imprese che soffrono, e l’Italia descritta da Renzi. Qual è quella vera?»). Al di là dei toni, tuttavia, la sostanza è la stessa: per Forza Italia il bilancio politico del 2014 è fatto più di annunci che di risultati.
Opposizione compatta contro Renzi
Per il leader dei Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto, «Renzi rischia lo stesso errore che fu fatale in passato ai governi di centrodestra: perdere contatto con la realtà. C’è un eccesso di tattica, e una carenza di strategia nel governo. Tutto sembra vivere nella dimensione del momento, mentre non c’è una risposta di fondo alle vere malattie dell’Italia (tasse, spesa, debito)». Attacca anche Giorgia Meloni: «Renzi – scrive su Facebook la presidente di FdI-An – si vanta della crescita del Pil dello 0,8 per cento in Italia, dimentica però di dire che è tra i dati peggiori dell’Ue: Francia +1,2, Germania +1,7, Olanda +1,9, Polonia +3,6 e Repubblica Ceca +4,3. La verità – ha aggiunto la Meloni – è che l’Italia prova a correre, grazie ai nostri imprenditori e ai nostri lavoratori, il problema è che deve correre con le zavorre Renzi e Alfano sulle spalle. E purtroppo perde terreno rispetto al resto d’Europa».
Salvini: «Il 2015 “migliore”? Per gli amici del premier, sì»
Sceglie invece Twitter per il suo commento Matteo Salvini, che attacca il premier: «Il 2015 “meglio delle previsioni”. Migliore per lui e per i suoi amici che si sono arricchiti? Ce la metterò tutta per mandarlo a casa!».