Se sono cattivi sono tutti Mussolini. Piccolo sunto di conformismo politico
L’ultimo in ordine d’apparizione è Donald Trump. L’ultimo del quale dicono che è un nuovo Mussolini. Perchè centomila sono oramai i Mussolini nel mondo. Non si scappa. Cattivi e, ovviamente, fascisti. Che poi, non necessariamente bisogna essere un criminale conclamato. Almeno non sempre. Spesso basta essere fuori dal coro. Basta essere, anche solo a tratti, scorretti politicamente. Basta dire le cose come stanno. E il gioco é fatto: l’accusa è subito lanciata. L’etichetta appiccicata. Anche se è un gioco vecchio. E pure ridicolo. Un gioco che ha a che fare col conformismo. E coi cervelli all’ammasso. Perciò, l’ultimo Mussolini in ordine di apparizione è proprio lui, il tycon americano dal riporto d’oro. Trump dice spesso cose non scontate: colpisce allo stomaco un elettorato a stelle e strisce deluso dall’inerzia fighetta di Obama. Perciò è out. È un nuovo Mussolini. Nello specifico la patente l’ha vergata il Washington Post, per il quale Donald Trump é “Un moderno Mussolini d’America“. Opinione nella pagina delle opinioni che rimbalza e s’amplifica nel vecchio Continente. A sua volta alle prese con alcuni altri e pericolosissimi Mussolini autoctoni. Che manco una questione di sesso è. Lasciando stare l’Italia, in Europa, infatti un nuovo Mussolini è stato chiaramente individuato nella francese signora Marine Le Pen, e parrebbe che sempre da Mussolini stia già studiando la sua giovane nipote Marion. Ma lo è anche e soprattutto il russo Vladimir Putin con quella manifesta volontà di potenza che incarna e con la capacità di non farsi intrappolare dalle astuzie statunitensi. Poi, per non scontentare proprio nessuno, ci sarebbe anche quel furbacchione del turco Tayyp Erdogan che gioca su più tavoli e, quasi quasi, anche il premier ungherese Viktor Orban, visti i modi efficaci, ma rudi coi quali tratta questioni spinose. Inoltre ci sono tutti quelli che, in giro per l’Europa, si stanno facendo le ossa: siano essi inglesi, o svedesi, o polacchi, o ucraini, o danesi, o macedoni o chiunque esprima autonomia di giudizio. Infine ci sono i musulmani tutti. In primis, i terroristi: anch’essi tutti fascisti agli ordini di ben individuati epigoni del Duce. Quelli, per sempio, che hanno colpito a Parigi e i tagliagole dell’Isis. Perciò Mussolini è anche al-Baghdadi, il Califfo sunnita che è pure tutto di nero vestito (e quindi cromaticamente attiguo). Ma lo è anche il suo più acerrimo nemico, lo sciita iraniano Khamenei, anch’egli guida spirituale e politica e perciò altro Mussolini in pectore. Insomma, mai, neppure durante gli anni del consenso, a Benito Mussolini hanno appioppato così tanti presunti epigoni: che sia un segnale celeste?