Europol: «campi d’addestramento Isis in Paesi Ue, pesanti attacchi in arrivo»
«L’Isis sta programmando attacchi su larga scala in Europa». Lo afferma con certezza il direttore di Europol, Rob Wainwright in una conferenza stampa nell’ambito della riunione dei ministri dell’Interno Ue in occasione dell’inaugurazione del Centro europeo anti-terrorismo. «Sappiamo – dice Wainwright – che hanno una forte capacità di mettere a segno attentati su larga scala. Tutti i Paesi Ue lavorano per prevenire»
In particolare è la Francia nel mirino dei jhadisti. «Ci sono tutte le ragioni per aspettarsi che l’Isis, o terroristi che si ispirano all’Isis o un altro gruppo terroristico ispirato da motivi religiosi, possa condurre di nuovo un attacco in Europa, in particolare in Francia, con lo scopo di provocare morti di massa tra la popolazione civile», avverte il rapporto pubblicato da Europol.
In occasione degli attacchi a Parigi, Europol, col nuovo Centro europeo di antiterrorismo, l’Ectc, ufficialmente inaugurato oggi, ha messo in piedi la cosiddetta “Task force fraternité“, di cui fanno parte 60 operatori.
Il lavoro si è focalizzato su un’analisi full time degli attacchi, dei dettagli investigativi, dell’intelligence finanziaria, e delle comunicazioni on-line, identificando le lacune dell’intelligence e le implicazioni per la politica di antiterrorismo.
E i servizi di intelligence suggeriscono ora che l’Isis abbia sviluppato «un commando di azione esterna addestrato per attacchi stile forze speciali nello scenario internazionale – secondo il rapporto Europol – Gli attacchi di Parigi e le indagini sembrano indicare un passaggio verso una strategia più ampia di globalizzazione dell’Isis, di attacchi in modo specifico contro la Francia, ma anche la possibilità di attacchi contro altri Stati membri Ue in un prossimo futuro».
Europol ha scoperto che «oltre ai campi di addestramento in Siria esistono anche campi di addestramento più piccoli in Paesi Ue e dei Balcani: «L’addestramento alla sopravvivenza permette di testare la forma fisica e la determinazione di membri che aspirano ad entrare nell’Isis. Le attività sportive sono state utilizzate per addestramento al combattimento e per resistere agli interrogatori».
Ma quel che ha più colpito gli investigatori e gli analisti di Europol è che «ad una significativa proporzione di foreign fighter – addirittura il 20 per cento, secondo una fonte, anche di più secondo altre – sono stati diagnosticati problemi mentali prima di entrare nell’Isis». Inoltre «una larga porzione di persone reclutate – le stime parlano dell’80 per cento – hanno precedenti penali».