Finto prete si faceva ospitare in convento: «Ma ho una vocazione vera»
La vocazione, ha sostenuto, è autentica. Tutto il resto della sua vita da prete, invece, s’è rivelato falso. A scoprirlo sono stati i responsabili di un convitto religioso pisano, insospettiti dalla sua ostinazione nel voler dire messa in latino. Protagonista della bizzarra vicenda, un professore di musica di 58 anni, in pensione.
Così è stato scoperto il finto prete
L’uomo si è presentato al convitto come cappellano militare della Marina a riposo, chiedendo e ottenendo ospitalità per alcuni giorni. Di fronte alla sua richiesta di dire messa in latino, però, gli altri religiosi si sono insospettiti e hanno inviato una segnalazione all’ordinariato militare, scoprendo infine che il loro ospite, originario di Massa, era un millantatore e che i tesserini militari che esibiva erano falsi.
La giustificazione: «Ma la mia vocazione è autentica»
Dopo i primi riscontri, è stato l’ordinariato militare ad allertare i carabinieri, che poi sono intervenuti al convitto presentandosi all’uomo come «carabinieri…. veri». A quel punto il professore ha ammesso di non aver mai preso i voti, rivendicando però una «vocazione autentica» con la quale ha giustificato il fatto di andare in giro per convitti presentandosi come prete, con tanto di abiti talari, gradi da tenente della Marina e tesserini contraffatti per accreditarsi. La vicenda si è conclusa con la denuncia per usurpazione di titolo, falsità materiale ed esibizione di distintivi contraffatti.