Forza Italia senza simbolo alle Comunali? Piovono smentite
Davvero Silvio Berlusconi è intenzionato a non presentare il simbolo di Forza Italia alle prossime elezioni amministrative? L’ipotesi, fatta circolare domenica dal quotidiano Repubblica, è sommersa da una pioggia di smentite. «Non esiste una cosa del genere», assicura a Il Tempo Renato Brunetta, «quello che certa stampa scrive, è esattamente il contrario di quello che è nell’interesse di Forza Italia. L’ipotesi è senza fondamento soprattutto per quanto riguarda i grandi capoluoghi come Roma e Milano». Dello stesso avviso il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «Sin dal ’94, anno della discesa in campo di Berlusconi, è ricorrente il tema di liste civiche senza simboli di partito alle amministrative» spiega il vicepresidente del Senato a Il Giornale. «Poi, invece, i simboli si sono sempre regolarmente presentati. Sarà così anche questa volta». Mentre Altero Matteoli, responsabile del tavolo delle amministrative, è ancora più categorico. «Se riusciamo alla lista – dice il senatore forzista a Repubblica – ci consegniamo a Salvini, sarebbe un segno di resa che non possiamo permetterci».
Coordinatori di Forza Italia a rapporto da Berlusconi
Anche Alessandra Mussolini, in un’intervista a Luca Telese su Libero, sprona il partito. Premette che per le elezioni a Roma, punta su Giorgia Meloni. «Tra il ciuffo shampato di Marchini e la grinta della Meloni non è che puoi avere dubbi». Per l’eurodepuata azzurra, «è il momento del sangue nuovo, ricominciare in una direzione chiara». E sul futuro di Forza Italia, Mussolini resta ottimista: «Abbiamo il nostro spazio, ben diverso da quello della Lega e di Fratelli d’Italia. Se ricominciamo a muoverci è il tempo giusto per una politica di scelte chiare, coraggiose e difficili. Ma secondo me vincenti». Per avere un quadro complessivo della situazione, Berlusconi ha chiesto al deputato Sestino Giacomoni, segretario della conferenza dei presidenti dei comitati regionali azzurri, di inviare una lettera ai 20 coordinatori regionali per avere un rapporto – da consegnare entro il 6 gennaio – sulla propria attività e i nomi di alcuni «sindaci-pilota». Questi ultimi saranno poi incontrati proprio dal Cavaliere per comprendere come recuperare quell’area del «non voto» ritenuta decisiva per tornare alla vittoria, a partire appunto dalle elezioni Comunali.