Istanbul, la Turchia indica senza esitazioni l’Isis come responsabile
L’Isis ha colpito Istanbul, in Turchia, con un attacco suicida nella zona più turistica della città, Sultanahmet, dove si concentrano le bellezze culturali della città, come la Moschea Blu, il Palazzo Topkapi e il Corno d’Oro. E le dieci vittime infatti sono tutte straniere, otto tedesche, mentre l’assassino, secondo le autorità turche, è un uomo, probabilmente un giovane saudita, giunto da poco dalla Siria. Ma non era sorvegliato dalle autorità turche. I feriti sono una quindicina, anche loro per la maggior parte stranieri. Un altro morto potrebbe essere peruviano. Proprio un anno fa un’attentatrice suicida fondamentalista si fece saltare in aria nella stessa piazza, uccidendo un agente e ferendone un altro. Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha convocato un vertice di emergenza su come gestire la situazione. Per il momento, come in altre occasioni simili, è stata imposta la censura ai media nazionali. Sempre in mattinata, è scoppiato un incendio in un hotel in un altro quartiere di Istanbul, a Maltepe. Non si hanno ancora notizie di un possibile collegamento con l’esplosione di Sultanahmet – avvenuta vicino all’obelisco di Teodosio – che ha portato alla chiusura dell’intero quartiere.
Dieci morti e quindici feriti nell’attentato di Istanbul
Le autorità turche hanno immediatamente conferito la paternità dell’attentato agli jihadisti, trascurando le altre piste tradizionalmente turche, come quella degli estremisti di sinistra o quella, altrettanto probabile, di terroristi curdi. Ricordiamo che l’Unione europea ha appena stanziato tre miliardi di euro da dare alla Turchia per il mantenimento dei profughi dalla Siria. Il governo tedesco di Angela Merkel si riunirà nelle prossime ore in una seduta speciale, in seguito all’attentato di Istanbul, che ha provocato soprattutto vittime tedesche. Lo ha annunciato il vicecancelliere Sigmar Gabriel. Messaggi di solidarietà e di condanna sono giunti da Francia, Italia, Stati Uniti e da altre nazioni, mentre Mosca ritiene che «gli atti terroristici a Baghdad e Istanbul sono crimini cinici e quello che è successo conferma ancora una volta la necessità pressante di unire urgentemente gli sforzi della comunità internazionale per formare un fronte unico nella lotta contro il terrorismo»: lo scrive il ministero degli Esteri russo Serghei Lavrov in una nota esprimendo «profonde condoglianze ai parenti e alle persone vicine ai morti e una pronta guarigione a tutti i feriti».