«Le banche come l’Isis»: i risparmiatori di nuovo in piazza. E Renzi si nasconde
«Ladri, ladri». I risparmiatori penalizzati dal decreto salvabanche non si sono arresi né sono disposti a farlo. Per farlo capire ai Renzi e compagni sono scesi di nuovo in piazza. In 300 si sono dati appuntamento davanti alla Consob a Roma, armati di striscioni «Le banche come l’Isis». E come nei precedenti due sit-in, organizzati a dicembre davanti alla Camera e alla Banca d’Italia, hanno chiesto il rimborso dei soldi persi con l’azzeramento delle obbligazioni subordinate dopo il salvataggio operato dal governo di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. La manifestazione è stata organizzata da Adusbef, Federconsumatori, e il Comitato vittime del Salva banche e tra gli altri hanno partecipato anche rappresentanti del Codacons.
Protesta dei risparmiatori, Meloni: il governo si dimetta
A esprimere solidarità ai risparmiatori è stata Giorgia Meloni. Per questa vicenda, ha detto la leader di Fratelli d’Italia presente al sit-in, «si devono dimettere i vertici di Consob, Bankitalia e il governo, non solo la Boschi perché il conflitto di interessi riguarda il governo con le banche, è un’associazione a delinquere». La Meloni ha spiegato: «Queste persone sono arrabbiate e hanno ragione perché sono state truffate dalle banche e dal governo: la cosa vergognosa è che con questo decreto si è fatto pagare il fallimento ai risparmiatori ma si è impedito che a loro possano andare i nuovi guadagni. Il governo salva i truffatori e fa pagare i risparmiatori». Bocciato l’arbitrato previsto dal governo: «C’è uno scudo per i truffatori, bisogna rivalersi su chi ha fatto fallire queste banche e ha preso milioni di euro di stipendio. Il governo è con i poteri forti e non ha fatto per fare giustizia».
Renzi: «Non sono all’ordine del giorno»
In piazza anche il senatore della Lega Nord, Paolo Arrigoni, che ha sottolineato come la sua presenza è «a sostegno dei risparmiatori truffati. Abbiamo già fatto diversi presidi e proseguiremo la battaglia, presentando una mozione per dare un rimborso integrale, perché l’arbitrato è una truffa nella truffa». A fianco dei risparmiatori truffati anche alcuni esponenti del Movimento cinquestelle. Ma di fronte alla rabbia e alle richieste di revisione delle competenze di Consob e Banca d’Italia, Matteo Renzi ha replicato con un banale: «Non sono all’ordine del giorno». Intervistato da Rep Tv, il premier ha detto: «Consob e Bankitalia sono due istituzioni che il governo ha il dovere di proteggere ma se qualcuno ha sbagliato va messo in condizione di rispondere. Massimo rispetto dal governo ma certo bisogna fare sempre di più per il funzionamento degli organismi». Null’altro.