L’Europa unita. Renzi e il sogno di Spinelli: è ora di dire basta alla retorica
Ventotene. L’Europa unita. Il sogno di Altiero Spinelli e la passeggiata propagandistica sull’isoletta di Matteo Renzi. Le chiacchere del presidente del Consiglio mai eletto. Lui che ciancia di Europa sull’isoletta delle Pontine per dimenticare i dolori patiti dal muro della Angela Merkel contro il quale è andato a sbattere con tutto il suo ottimismo. Perciò, forse sarebbe ora di smetterla. O, meglio: di dire qualche verità scomoda. Controcorrente. Politicamente scorretta. Si potrebbe cominciare col dire che la costruzione europea è stato un clamoroso errore. Si potrebbe continuare evidenziando che tutti quelli che l’Europa unita l’hanno sognata, ideata, voluta – di sinistra, centro o destra che fossero – hanno preso un abbaglio. Anche se spinti dalle migliori intenzioni. Succede nella storia dell’uomo. Succede e succederà ancora. Capita di sbagliarsi. Per secoli, ad esempio, gli umani hanno seguito il dettato di Tolomeo. Si credette ad una conformazione astronomica sbagliata che l’astronomo aveva spiegato nel suo “Almagesto“. Fino a quando la teoria eliocentrica di Niccolò Copernico non ebbe il giusto sopravvento. Così sarebbe ora di smetterla con questa fuffa dell’Europa Unita. Con questa retorica pallosa e inconcludente sull’intangibilità dell’Unione che si scontra con la realtà quaotidiana dei fatti. Con la sostanziale diversità dei popoli europei. Che hanno culture diverse. Credo diversi. Tradizioni diverse. L’Europa unita è sicuramente stata un sogno. Un sogno di pace mentre la guerra dilaniava tutto e tutti. Ma, tale è rimasto. Solo un sogno. Compresso dalla ferrea logica della diversità. Dall’assenza persino di un minimo comune denominatore. Che pure l’hanno cercato. Ma alla fine si sono dovuti arrendere: non c’era nessun simbolo unificante da Lisbona agli Urali. Così è ora di prenderne atto. E di smetterla con questa ridicola retorica europea. Tanto è una roba che non arriva al cuore delle persone. Che non coinvolge. Che non rende partecipi. E, soprattutto, che ha peggiorato la nostra vita. E allora, coraggio: rendiamo omaggio ai sognatori come Spinelli o Schuman. E diamo la buonanotte a Renzi e a un’Europa unita che non c’è.