La Libia targata Ue non riesce neanche a formare un governo
La Libia “liberata” sempre più nel caos, malgrado il massiccio appoggio della Ue: «La camera dei rappresenti di Tobruk ha respinto la formazione del governo d’accordo» nazionale libico: lo scrive un tweet del sito libico Wadi Dinar. Hanno votato 104 deputati, 15 per il governo e 89 contro, precisa il sito. Il sito Alwasat cita un parlamentare, Eissa el Eirebi, il quale «ha annunciato che la Camera dei rappresentanti ha rifiutato la formazione del governo di accordo nazionale» e conferma che hanno partecipato al voto 104 deputati. Il “no” di 89 deputati su 104 al governo di unità nazionale viene confermato anche da un tweet del sito della tv Libya Channel. Il premier designato libico Fayez al Sarraj ha ora una settimana di tempo per presentare un nuovo governo: lo hanno detto all’Ansa fonti informate dopo il voto negativo al parlamento di Tobruk sulla formazione del governo di accordo nazionale. A quanto si apprende, il nodo è l’articolo 8 dell’accordo politico del dicembre scorso: al punto 2 il testo attribuisce al Consiglio di presidenza guidato da Sarraj le funzioni di Comandante supremo dell’Esercito libico. Un punto fortemente osteggiato dal generale Khalifa Haftar.
Fallisce il progetto occidentale per la Libia
Dopo quelli sulla fiducia al governo (negata) e l’accordo politico (approvato con riserva), altro voto martedì al parlamento di Tobruk: questa volta sulla modifica della Dichiarazione costituzionale, la costituzione provvisoria che deve recepire elementi dell’accordo politico di dicembre. Lo riferisce il sito di Libya tv citando un deputato di spicco, Abu Bakr Beira. La modifica costituzionale richiede un quorum di 128 voti, ha ricordato il deputato riferendo che i parlamentari arrivati tardi a Tobruk martedì parteciperanno alla seduta. La Camera dei rappresentanti (HoR) ha 176 deputati. E mentre il Paese sta nel caos istituzionale, sul campo le cose non vanno meglio: un autorevole giornale panarabo riferisce di “documenti segreti” su progetti di fusione in Libia fra quadri dell’Isis e jihadisti libici filo-al Qaeda al fine spartirsi Tripoli e Sirte. «Documenti segreti hanno rilevato che quadri di Daesh, gruppi militanti libici provenienti da al Qaeda e Fratelli musulmani della Libia contano di fondersi in un Consiglio della Shura unificato», scrive il quotidiano Asharq Al-Awsat. Secondo il giornale pubblicato a Londra, documenti attestano uno «stato confusionale» dei capi estremisti in seguito all’accordo sul governo di intesa nazionale libico e la «tendenza di queste organizzazioni a fondersi per contenere le divergenze interne». Il capo di uno di questi gruppi di militanti ha detto ai suoi che la formazione ha perso la propria egemonia a causa della debolezza di Al Qaeda e dell’ascesa dell’Isis: «La situazione richiede di aderire a Daesh affinché Tripoli sia nostra e Sirte sia loro, ha detto.