Mafia Capitale, condannato a due anni l’ex assessore Pd Daniele Ozzimo
È il primo condannato nell’ambito del processo a Mafia Capitale. È Daniele Ozzimo, ex assessore alla Casa della giunta Marino, di provata fede democratica.
Ozzimo condannato a due anni
Ozzimo è stato condannato dal gup a due anni e due mesi di reclusione con l’accusa di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Ozzimo, giudicato col rito abbreviato, è tornato libero il 24 dicembre scorso. L’istanza di scarcerazione fu presentata dall’avvocato di Ozzimo, Luca Petrucci, dopo che era caduta nei suoi confronti l’accusa di corruzione per asservimento della funzione. A un riascolto, nel corso del processo in aula, di un’intercettazione di Salvatore Buzzi, il “ras” delle coop rosse, contrariamente ad una prima trascrizione, afferma che Ozzimo «n pija soldi” (non prende soldi)». Secondo i pm, Ozzimo aveva tratto delle utilità dal suo rapporto con Buzzi, il capo della coop “29 giugno”. La prima “morale” per il salvataggio, grazie all’intervento di Buzzi, della cooperativa edile Deposito San Lorenzo, le altre due invece materiali, l’assunzione in una delle coop di Buzzi di una ragazza segnalata da Ozzimo (che avrebbe lavorato per quattro mesi nei soli week end per poi vedere interrotto il suo rapporto di lavoro) e poi il finanziamento di 20mila euro per la campagna elettorale di Ozzimo regolarmente denunciata alla Corte d’Appello.
Me l’aspettavo, ricorrerò in Appello
«Me lo aspettavo perché si sa come vanno a finire queste cose in questo Paese. Siamo pronti a presentare ricorso in Appello», è stato il primo commento dell’ex assessore di Ignazio Marino. Ozzimo è uno dei pezzi da novanta della politica romana coinvolti nell’inchiesta su Mafia Capitale, su di lui pende la stessa accusa di corruzione che scontano Gerardo e Tommaso Addeo, gli ex collaboratori di Luca Odevaine, ex collaboratore di Veltroni e già componente del tavolo di Coordinamento nazionale per i richiedenti asilo.