Marino rifiuta le primarie ma spaventa il Pd: sarà in campo da solo?
«Le primarie sono uno straordinario strumento di partecipazione e di democrazia ma hanno un senso a patto che chi le propone e chi vi partecipa ne rispetti il valore e poi l’esito. Se si calpesta la scelta dei cittadini, come è successo a Roma, si svuota il significato stesso di quelle consultazioni». Lo scrive l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino in una lettera a Repubblica in cui annuncia che non parteciperà alle primarie per il Campidoglio. Per Marino “il presidente del Consiglio non si rende conto che con la sua interferenza sull’amministrazione cittadina, interferenza che in altri casi egli stesso ha definito inaccettabile perché “il sindaco lo eleggono i cittadini” ha reso le primarie, almeno a Roma, un rottame inutilizzabile” e “il Pd a Roma non dovrebbe nemmeno partecipare con il proprio simbolo alle elezioni amministrative del 2016”. “Si susseguono in questi giorni indiscrezioni su candidati del Pd alle primarie romane – continua Marino – Molte persone si sono rifiutate. Il vicepresidente della Camera dei Deputati” ha “alla fine ceduto”, però “non lascerà il suo incarico parlamentare, a riprova che non ci crede nemmeno lui fino in fondo, perché è facile candidarsi quando si ha un paracadute d’oro sulle spalle”. Dunque, l’ex sindaco conclude: «Molti in queste settimane mi hanno chiesto cosa farò io. Posso solo dire cosa non farò, e cioè: non parteciperò alle primarie del Partito Democratico». Come a dire, che forse scenderà in campo, da solo, contro il Pd…