Nessuno lo dice, ma in Rai vanno in onda anche gli “auguri comunisti”
La serata di Capodanno della Rai ha riservato tante cose sgradevoli, tante note stonate e, tra un insulto e una bestemmia, nel flusso dei messaggi sono andati in onda anche gli “auguri comunisti a tutti i compagni sparsi nel mondo”. Nessuno ne parla, ma in tantissimi lo hanno letto e non certo gradito. A parti invertite, se fosse accaduto un episodio uguale e contrario, ossia che milioni di italiani avessero letto in diretta un augurio di diversa colorazione politica, si sarebbe gridato all’assalto delle istituzioni Rai, all’occupazione militare. Invece silenzio. Una serata da dimenticare.
In Rai ci porgono pure gli “auguri comunisti”
Il buon senso e la sensibilità dovrebbero, infatti, suggerire di stendere un velo pietoso sull’intera serata dell’Anno che verrà, di archiviarla come una delle peggiori performance di un servizio pubblico che non ha vigilato abbastanza sulla sensibilità e l’equilibrio dei messaggi mandati in onda “senza rete”. Invece, l’incresciosa serata continua ad essere difesa ad oltranza. Oltre a Librandi di Scelta Civica, anche Gianni Sammarco, deputato del Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc) difende l’indifendibile per alleggerire le responsabilità dei vertici di Viale Mazzini. «Le polemiche contro la Rai relative allo spettacolo di Capodanno mi sembrano ingenerose e pretestuose. Si sottolineano solamente gli imprevisti e non la qualità complessiva del prodotto che ha avuto un notevole apprezzamento ed è stato un indiscutibile successo di pubblico». Così anche Sammarco tenta di fare il “pompiere” sugli scivoloni che hanno segnato L’anno che verrà su Rai Uno. «Come sempre – aggiunge Sammarco in una nota – quando si parla di Rai il giudizio non riesce mai ad essere lucido, perché risente troppo di interessi politici personali che impediscono ogni tipo di obiettività». In primis, la sua.
Gasparri: «Campo Dall’Orto subito in Vigilanza»
Ma non finisce qui. Interviene infatti il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «Chiedo la immediata convocazione di Campo Dall’Orto in commissione di Vigilanza per chiedergli conto dei numerosi errori della sua Rai che dovrebbe essere improntata alla qualità». La nota di Gasparri così prosegue: «La notte di Capodanno, con milioni di italiani collegati con la Rai, che ha perfino sbagliato vergognosamente l’ora di inizio del nuovo anno, è andato in onda un turpiloquio musicale che non è certo il modo in cui consacrare alla qualità il ruolo del servizio pubblico. L’anno nuovo si è aperto all’insegna del “vaf” e delle bestemmie divulgate senza filtro. Il tutto pochi giorni dopo il sermone di Biagio Antonacci sulle adozioni gay, altra grave violazione di ogni regola. E inoltre – prosegue – il Campo continua a lucrare soldi che non gli spettano violando i tetti massimi posti ai compensi di società ed enti pubblici». Di qui la richiesta di spiegazioni. «Venga subito, lunedì stesso, in Vigilanza. Cantore inerte del servizio pubblico di qualità, manda in onda parolacce mentre i bambini festeggiano il nuovo anno in famiglia davanti alla Rai che educa all’insulto, alla bestemmia e al turpiloquio sbagliando pure l’ora. Un servizio pubblico di incapaci e di ubriachi sarà mandato dove merita in Commissione di vigilanza. Ai vertici incapaci – prosegue Gasparri – faremo ascoltare la loro canzone simbolo. E non si scarichi la colpa su altri. Ha poteri incostituzionali e risponderà delle sue colpe. Colpe tutte sue. Il giochino di scaricarle su altri è antico. Abbia il coraggio di ammetterlo. Avevano ragione coloro che se ne sono liberati dalle proprie aziende per manifesta incapacità. E non pensi di nominare ai vertici Rai altri esterni, valletti o vallette del leopoldismo. Lunedì a San Macuto, non un minuto dopo».