Putin difende le ragioni di Assad: «Contro di lui un golpe ideato all’estero»
Vladimir Putin difende il suo alleato Bashar al Assad: «Il suo obiettivo non è distruggere la popolazione del suo Paese», ha dichiarato il leader del Cremlino riferendosi al presidente siriano accusato di crimini contro l’umanità. «E se i civili soffrono – ha proseguito Putin in un’intervista alla testata tedesca Bild – penso che la responsabilità sia principalmente di coloro che combattono contro di lui con le armi in mano e di coloro che sostengono i gruppi armati». «Penso che il presidente al Assad abbia commesso parecchi errori nel corso del conflitto siriano», ha detto Putin. «Comunque – ha proseguito – non sappiamo forse che il conflitto non si sarebbe esteso fino a questo punto se non fosse stato sostenuto dall’estero attraverso forniture di denaro, armi e guerriglieri?». È presto per parlare di un eventuale asilo politico a Bashar al Assad in Russia, ha aggiunto Putin al giornale Bild. «Penso che sia abbastanza prematuro discutere di questo», ha dichiarato il leader del Cremlino, che ha però poi aggiunto: «Abbiamo concesso l’asilo politico al signor Snowden, cosa che era molto più difficile di quanto lo sia concederlo ad Assad». Secondo il presidente russo, inoltre, se le prossime elezioni in Siria saranno «condotte democraticamente, al Assad probabilmente non avrà» alcun bisogno di lasciare il Paese e non è importante se rimarrà presidente o meno».
Putin accusa la Nato di non voler collaborare contro l’Isis
Parlando dell’Alleanza atlantica, il capo del Cremlino ha ribadito che «la Russia collaborerebbe di nuovo volentieri con la Nato, motivi e occasioni ce ne sono abbastanza. Ma è come nella vita: un amore felice è solo quello che viene contraccambiato», ha detto Putin nell’intervista, sostenendo che non è stata certo Mosca ad aver “congelato” i rapporti con l’Alleanza: «Se non si vuole collaborare con noi, allora non si collabora», ha concluso. Il presidente russo proseguirà nei suoi giorni la sua intensa attività diplomatica: il 15 incontrerà il presidente greco Prokopis Pavlopoulos e successivamente vedrà il premier giapponese Shinzo Abe. Putin ha anche rilanciato la coalizione internazionale contro il terrorismo: il capo del Cremlino accusa l’Occidente di esacerbare lo stesso terrorismo fomentando le crisi internazionali. Putin ha affermato poi che «siamo tutti alle prese con gli stessi problemi». Infine riferendosi ai recentissimi gravi incidenti, avvenuti in Kosovo, Putin fa alcune considerazioni: «Se i kosovari hanno il diritto all’autodeterminazione, perché le persone che vivono in Crimea no? È scritto nella carta delle Nazioni Unite che i popoli hanno diritto all’autodeterminazione. Io dico: tutti devono rispettare il diritto internazionale e non cambiarlo ogni volta che si ha voglia di farlo», ha detto, riferendosi alle aggressive reazioni occidentali al libero voto della Crimea che ha scelto la secessione dall’Ucraina, Paese quest’ultimo appoggiato e finanziato da Ue e Usa in funzione anti-russa.