
Ruini: “Cambiare la Cirinnà per evitare decisioni pericolose dei giudici”
Home livello 2 - di Redazione - 31 Gennaio 2016 - AGGIORNATO 31 Gennaio 2016 alle 17:46
E’ ancora possibile un compromesso? «Direi che è possibile, o almeno – spiega al Corriere il cardinale Camillo Ruini – sarebbe possibile, un vero accordo, se oltre a stralciare le adozioni si togliessero i tanti riferimenti al diritto matrimoniale e al diritto di famiglia. Altrimenti si apre la strada all’equiparazione, attraverso le decisioni della magistratura». È deluso da Renzi? «Lei sa che non esprimo mai giudizi sulle personalità politiche». È un premier cattolico. Come lo era Prodi, di cui lei celebrò il matrimonio e battezzò i figli, prima dello scontro sui Dico. «Romano Prodi rimane per me un amico come, ne sono sicuro, io per lui. Le divergenze su alcune questioni non significano la fine di un’amicizia che tra Romano e me ha radici molto profonde».
Ruini: «da Renzi come da altri politici continuo ad aspettarmi scelte positive, per le quali non è mai tardi».
Ci sono quindi i margini per un accordo. «Se si vuole, ci sono eccome. Bisogna avere la volontà di essere disposti a fare modifiche profonde». Se invece la legge dovesse passare, si farà un referendum per abrogarla? «Mi pare un po’ presto per parlare di referendum. Adesso l’impegno e la speranza sono di evitare che sia fatta una cattiva legge, e che sia invece approvata una legge equilibrata e largamente condivisa dai parlamentari e dalla sensibilità comune». Sta dicendo che non si può fare come se non ci fosse stato il Family Day? «Questo si vedrà. Certo sarebbe strano che non se ne tenesse conto». Ma non era meglio tenersi i Dico? «È vero che non contenevano certe forzature dell’attuale disegno di legge. Ma se fossero stati approvati non sarebbero stati il punto d’arrivo, come non lo sarebbe nemmeno l’attuale disegno di legge. Il vero traguardo è la totale parificazioni delle coppie omosessuali a quelle eterosessuali; come riconoscono apertamente i promotori più decisi di queste rivendicazioni, e com’è già accaduto in molti altri Paesi». È sempre convinto che «l’ondata libertaria defluirà come è defluita quella marxista degli anni 70»? «Lo penso sempre, e questa giornata lo conferma. L’omosessualità è sempre esistita, ma il matrimonio tra persone dello stesso sesso è una novità assoluta rispetto a ogni epoca e a ogni cultura».
Ruini: «l’ondata libertaria defluirà come è defluita quella marxista degli anni 70»
Il Papa ha ribadito che non si deve confondere la famiglia tradizionale con le altre, però la sua non è parsa una chiamata alle armi, un modo per indurre i cattolici a fare opposizione. O no? «In parte sono d’accordo con lei. È sbagliato estrapolare le parole dei Papi — adesso Francesco, prima Benedetto, Giovanni Paolo II, Paolo VI — dal loro contesto e applicarle direttamente ai problemi italiani del momento. Questo non significa che i Papi ciascuno con il suo stile non abbiano molto a cuore questi problemi, e non chiedano a tutti, in particolare ai cattolici, una posizione chiara». Ma Francesco mette l’accento sui temi sociali più che su quelli etici, non trova? «Certo, il Papa ha la sua sensibilità, ha l’esperienza da cui viene, che lo induce a privilegiare le situazioni di povertà estrema: le periferie del mondo. Questo non vuoi dire che non sia sensibile all'”ecologia umana”, come la chiama lui. Infatti si è espresso più volte m difesa del matrimonio e dei figli».
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