Scandalo ad Ascoli Piceno. Il nuovo circolo del Pd è pagato dai cittadini
Nuovo circolo del Pd a spese della collettività? La nuova sede dem di Porta Maggiore ad Ascoli Piceno non è pagata dal Nazareno, né da una colletta militante tra i compagni doc ma è finanziata indirettamente dal Comune “a sua insaputa”. La denuncia è del presidente del Consiglio comunale di Ascoli, Marco Fioravanti di Fratelli d’Italia, che, insieme ai colleghi di Forza Italia e Lega, ha scoperchiato il pentolone dello scandalo.
Sede del Pd con i soldi pubblici
Il circolo, inaugurato lo scorso 12 dicembre, si chiama “Sezione 3 Ottobre 1943” ed è stato aperto all’interno del Centro sociale Tofare che si occupa di attività ricreative per giovani e anziani. Questo centro sociale è di proprietà dell’Erap (ente regionale per l’abitazione pubblica) e il Comune di Ascoli Piceno (con una delibera di giunta del maggio 1998) si è impegnato a riconoscere un canone d’affitto all’Erap concedendo gratuitamente il centro solo ed esclusivamente per l’utilizzo culturale, ricreativo, sociale e per le finalità del Centro sociale. Il canone che attualmente il Comune paga è di 9000 euro. All’interno dei locali del centro, dunque, è stata aperta una sede stabile del Pd. Se questa è la storia si tratterebbe di un illecito amministrativo molto grave: il Partito democratico, con un’inaugurazione in pompa magna con esponenti nazionali del partito tra i quali la vicepresidente della Regione Marche, apre al pubblico un circolo pagato dai cittadini ascolani.
FdI: lo scandalo finirà in Procura
I consiglieri del centrodestra intendono andare fino in fondo e chiedono al gestore se c’è un contratto d’affitto con il Pd e, se ci fosse, perché non è stato chiesto al Comune se era possibile fare un sub affitto? E se il Comune di Ascoli Piceno ha concesso un canone alla sede democratica, come viene pagato? «Continueremo a indagare ed arriveremo alla Procura per denunciare questo scandalo. Arriveremo a denunciare questo scandalo a livello nazionale – dichiara Fioravanti – perché questa presunzione politica che utilizza soldi pubblici per scopi di partito è un atto vergognoso e pericoloso. In questo modo si usufruisce di denaro pubblico per scopi di partito contravvenendo al principio di trasparenza e di democrazia». La denuncia corre anche sul web sotto l’hastag #ribelliamoci #iononpagolesedialPd.
Smentita ridicola
Toccati nel vivo i dirigenti locali del Pd hanno tentato di mettere nero su bianco una smentita invitando gli avversari a «occuparsi di cose più serie». Ai replicanti – dicono il segretario cittadino e il responsabile del circolo del Pd – sfugge che «aprire un circolo non corrisponde all’apertura di una sede. Evento di inaugurazione per il quale é stata regolarmente fatta richiesta (e pagata) per farci un incontro come democrazia vuole, come tanti se ne fanno». Ma non è così, replica il consigliere di Fratelli d’Italia, non si tratta di un sala affittata per un’occasione ma di una sede stabile come dimostrano i volantini dell’inaugurazione.