“O’ Sceriffo” De Luca ancora indagato. Ora l’accusa è falso in atto pubblico
Un nuova tegola si abbatte sulla testa del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca. ‘O Sceriffo – come lo definiscono i suoi detrattori – ha infatti ricevuto un nuovo avviso di garanzia in cui la Procura di Salerno ha ipotizzato a suo carico il reato di falso in atto pubblico. I fatti risalgono a quando De Luca, da sindaco di Salerno, deliberò con la sua amministrazione la realizzazione di piazza della Libertà e una variante al progetto iniziale.
De Luca ha già riportato una condanna per abuso d’ufficio
Per il governatore campano non è questa l’unica grana giudiziaria: De Luca, infatti, è già impegnato in un processo d’appello, sempre a Salerno, nel quale spera di ribaltare la condanna riportata in primo grado per abuso d’ufficio e, con essa, la pena accessoria della legge Severino che rischia di costargli la poltrona di presidente della Regione. La sentenza è prevista per i primi giorni di febbraio.Ma torniamo all’avviso di garanzia: assieme a De Luca risultano indagati anche alcuni tecnici e componenti della sua giunta dell’epoca che rispondono anche di reati che vanno dal peculato alla turbativa d’asta. La realizzazione di piazza Libertà rientrava nella riqualificazione dell’area della zona di Santa Teresa dove è prevista oltre alla realizzazione di una vasta area anche quella di un edificio. Per realizzare la nuova piazza è stato anche abbattuto un edificio che ospitava un albergo.
La vicenda riguarda il rifacimento di una piazza di Salerno
Un progetto monstre e, per di più, costosissimo, che all’epoca non mancò di suscitare polemiche a dir poco roventi, soprattutto da parte degli ambientalisti, preoccupati per quella parte dei lavori e delle realizzazioni di opere che avrebbero riguardato il letto del fiume Fusandola, che scorre proprio in zona. Per il completamento dell’opera – che De Luca considera il fiore all’occhiello del proprio programma di riqualificazione urbanistica avviato anni fa – saranno necessari almeno altri 18 mesi. Guai giudiziari permettendo.