Una vignetta di “Le Monde” ridicolizza Hollande (e forse anche Renzi)

27 Gen 2016 16:23 - di Gloria Sabatini

Anche a Parigi la visita di Hossan Rohani rischia di mettere in difficoltà l’Eliseo. Che però, a differenza dell’Italia (che ha incappucciato le statue dei musei Vaticani per non offendere l’ospite), per evitare di “obbedire” alla richiesta del premier iraniano di eliminare lo champagne del menu dell’incontro conviviale, ha preferito far saltare la cena e ripiegare su un più sobrio incontro bilaterale senza tartine né alcool.

Rohani e Hollande a ruoli invertiti

Alla visita di Rohani il quotidiano le Monde dedica una vignetta (disegnata a poche ore dallo scivolone italiano) firmata Plantu. Nel disegno pubblicato in prima pagina sono raffigurati il presidente François Hollande e il premier iraniano atteso a Parigi nel pomeriggio del 27 gennaio 2016. I due leader si tengono per mano su un palchetto col microfono e la bandiera dei due Paesi. E fin qui niente di anomalo. L’abbigliamento però ironizza sui ruoli invertiti: il padrone di casa, monsieur le president, porta una tunica e un turbante in omaggio ai costumi dell’ospite straniero mentre Rohani è vestito all’occidentale in giacca e cravatta. Che si voglia mettere alla berlina la “sudditanza” dell’Occidente nei confronti dell’Iran, che dopo la firma dell’accordo sul nucleare ha aperto la sua economia all’Occidente? Ma c’è dell’altro: sullo sfondo della vignetta un maggiordomo dell’Eliseo si dirige verso i due premier con due bottiglie di Champagne. “Champ!..”, annuncia a gran voce, prima di censurare all’improvviso il suo slancio entusiasta con un timido  “scusate, pardon”. Evidente l’allusione all’incidente diplomatico scampato nelle scorse settimane per l’utilizzo delle bollicine simbolo e delizia della produzione francese. A essere maliziosi si potrebbe leggere anche uno schiaffetto all’Italia di Renzi che in fatto di vassallaggio all’ospite di religione islamica ha dimostrato di detenere il primato mondiale. Il quotidiano parigino dedica anche un articolo alla vicenda delle statue coperte ai Musei capitolini durante la visita al presidente iraniano. “Coprite quelle statue che Rohani non potrebbe vedere” è il titolo del servizio firmato dal corrispondente da Roma Philippe Ridet. Certo è che il pellegrinaggio europeo di Rohani non è casuale nei giorni in cui l’Iran celebra la piena entrata in vigore dell’accordo sul nucleare varato dal consiglio di Sicurezza dell’Onu sotto il pressing del presidente Usa, Barack Obama.

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