Adozioni gay, ecco tutte le verità che la sinistra cerca di nascondere

16 Feb 2016 9:07 - di Carlo Ciccioli

Non c’è alcun motivo per essere ostile di principio a chi ha tendenze non etrosessuali, né è questione di rigidità ideologica, né capricciosità persecutoria. Il problema delle presunte adozioni gay, cioè a coppie omosessuali, ha rilevanza principalmente per l’oggetto dell’adozione, il bambino. La condizione psico-fisica del minore e la sua integrità da ogni punto di vista sono gli elementi essenziali su cui ragionare. Come funziona la natura? Il bambino viene concepito da due genitori di sesso diverso, viene sviluppato nell’utero della femmina, viene partorito da questa che si preoccupa da subito istintivamente dell’accudimento e dell’allattamento, attraverso una sensibilità prima di tutto emotiva, determinata anche da condizioni psico-biologiche.

Adozioni gay e le verità scientifiche su cui c’è silenzio

Il neonato si identifica prima di tutto sulla madre che lo ha partorito e con cui per nove mesi ha avuto una relazione emotiva primordiale, che per un certo periodo sarà totalmente il centro del suo mondo; poi scoprirà gli altri e se è di sesso maschile successivamente cercherà di identificarsi sulla figura del padre, iniziando le prime fasi dell’orientamento sessuale diversificato. Ciò è indiscutibile e scientificamente accertato, tanto è vero che se questo distacco del maschio dalla figura femminile, mantenendo l’identificazione nella mamma, non riesce, è molto probabile un disturbo dell’orientamento sessuale. Non è un caso che gli omosessuali maschi mantengano un rapporto privilegiato con la madre anche da adulti o talvolta al contrario un rapporto esageratamente conflittuale, comunque una relazione irrisolta. In modalità diverse la stessa cosa accade per la omosessualità femminile, con una identificazione errata nella figura maschile. La natura stabilisce che non esiste omogenitorialità ma genitorialità distinta, finalizzata all’identificazione di genere e all’evoluzione maturativa dell’equilibrio psicologico del bambino attraverso una relazione diversificata con entrambi. Questo non significa che gli omosessuali siano cattive persone, ma non predisposte secondo natura a costituire la coppia bigenitoriale. Procreare nel corpo di altri attraverso azioni di schiavitù procreativa, a pagamento o meno, è un qualcosa di orribile, lo sfruttamento del corpo di altri in maniera molto peggiore della violenza sessuale, perchè addirittura prevede l’utilizzo della funzione materna da parte di altre persone.

Il prelievo del concepito da parte di terzi

Sempre riguardo le adozioni gay, ancora più orribile è il prelievo del concepito da parte di terzi, qualunque siano poi le prospettive di benessere economico e sociale. Pratica abietta che dovrebbe essere vietata e contrastata in tutti i modi e i figli concepiti restituiti alle madri naturali con sostegno economico e i criminali attori di tali pratiche condannati a lunghi periodi di detenzione. Non riesco a comprendere come la sinistra si dia l’obiettivo ideale di difendere le produzioni vegetali naturali attraverso il contrasto agli Ogm (Organismi geneticamente modificati) o la difesa di animali quali le balene, i lupi o più semplicemente i cani o gatti utilizzati per la ricerca scientifica, al fine di migliorare le condizioni di vita delle persone, magari quelle dei popoli più arretrati vittime di infezioni letali, e non si preoccupa di tutelare le condizioni di vita degli esseri umani appena concepiti o quando vengono al mondo o i loro processi maturativi ed educativi che segneranno per sempre la loro vita. La natura ha stabilito che i bambini devono essere concepiti, allattati, accuditi e accompagnati nel loro percorso, attraverso il quale diventeranno giovani adulti, attraverso criteri preordinati e chiarissimi bigenitoriali. Ogni manipolazione alla via naturale è abuso, cioè il coinvolgimento di un essere non consenziente e non consapevole, l’esercizio di un diritto che va aldilà dei limiti della natura, e quindi non è un diritto, ma semplicemente il trionfo dei desideri dell’io (perverso) sull’io naturale di altri esseri umani.

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