Il Cairo annuncia: «Presi i killer di Giulio Regeni, sono criminali comuni»
Una fonte della sicurezza al Cairo ha comunicato che «sono state arrestate due persone sospettate dell’omicidio dello studente italiano Giulio Regeni». La salma del ricercatore universitario, trovato morto in Egitto due giorni fa, arriverà sabato alle 13 nello scalo aeroportuale di Fiumicino, proveniente dal Cairo. Il corpo sarà poi trasferito nell’istituto di medicina legale La Sapienza dove sarà eseguita l’autopsia, disposta dalla procura di Roma che indaga per omicidio volontario. «Sarà completato in dieci giorni» il rapporto medico-legale egiziano definitivo sullo studente friulano. Lo ha precisato il ministro della Giustizia egiziano aggiunto, giudice Shaabane el Shami, citato dal sito al Masry al Youm. Il rapporto preliminare è stato rivelato in varie parti da media egiziani: sia da uno dei più affidabili, Akhbar al Youm, che da quello arabo “Kalemati“. Quest’ultimo, citando una «fonte giudiziaria» ha riferito che Regeni ha «contusioni su tutto il corpo, un taglio all’orecchio» (vengono utilizzati termini che lasciano intendere un pezzo di padiglione auricolare mancante), «tracce di sevizie, un’emorragia interna e una frattura del cranio che ha causato l’emorragia interna provocando la morte». «Le agenzie di sicurezza – ha anticipato l’agenzia di stampa tedesca Dpa – hanno raccolto indizi importanti sul caso, i quali dimostrano che si è trattato di un atto criminale non collegato al terrorismo».
«Sulla morte di Regeni non è ora di fare polemiche»
Interpellata sulla questione, Giorgia Meloni ha invitato le forze politiche a non strumentalizzare la vicenda in alcun modo. «Abbiamo un’ottima intelligence e personale preparato alla Farnesina, lasciamoli lavorare». Così la leader di Fratelli d’Italia, a margine di un incontro politico a Mestre. «Non è il momento di parlarne né di fare eventuali polemiche – ha concluso Meloni – Il nostro pensiero va solo al dolore dei suoi parenti e a loro va il nostro pensiero e le nostre condoglianze».