Donald Trump: «Se presidente, vi dirò chi c’era dietro l’11 settembre»
Ci va giù pesante Donald Trump. E così dice ai suoi supporter che se arriverà alla Casa Bianca toglierà il segreto dai documenti sull’11 settembre. Un modo forse per lanciare un ennesimo avvertimento all’establishment repubblicano: lui, Trump, non si fa certo intimorire dalla fronda tutta interna al partito dell’elefante che sta montando contro di lui. Forte dei successi già ottenuti, il candidato alla nomination repubblicana ha sferrato perciò un durissimo colpo alla famiglia Bush e a tutti coloro – repubblicani e democratici – che tengono ancora segrete le carte delle inchieste sulle Torri Gemelle e sui finanziatori di quell’attacco terrorista che ha cambiato la storia del mondo. In un comizio elettorale in Carolina del Sud, Trump non s’è fatto scrupoli di puntare l’indice contro l’ex presidente George W. Bush. «Abbiamo colpito l’Iraq, ma non sono stati loro a buttare giù il World Trade Center», ha urlato dal palco. Aggiungendo poi che «Non sono stati gli iracheni ad abbattere il World Trade Center, abbiamo colpito l’Iraq, abbiamo decimato quel paese». Secondo Trump il fatto sarebbe ormai chiaro: alcune decine di pagine dei documenti sull’attacco rivendicato da Al Qaeda al Word Trade Center continuano ad essere classificati top secret e vietati alla visione del pubblico americano non per motivi di sicurezza nazionale, ma per via delle scomode verità in esse contenute. Da più parti, in effetti, è stata avanzata una ipotesi che oggi il candidato alla nomination repubblicana sembrerebbe fare propria: ovvero che le pagine in questione sono mantenute secretate perchè coinvolgerebbero la famiglia reale saudita nel finanziamento dei dirottatori guidati da Mohammed Atta prima degli attacchi dell’11/9. Fatemi Presidente e vi svelerò il segreto che nessun altro vi vuole far conoscere: una promessa clamorosa quanto rischiosa quella di Donald Trump. Rischiosa, ovviamente, soprattutto per lui.