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Filmato “Il boss”, l’ultimo giaguaro d’America. Ma è a rischio anche lui (Video)

Filmato “Il boss”, l’ultimo giaguaro d’America. Ma è a rischio anche lui (Video)

Esteri - di Anna Clemente - 5 Febbraio 2016 - AGGIORNATO 5 Febbraio 2016 alle 19:51

 

Sono solo una quarantina di secondi di filmato, ma rappresentano un documento straordinario, oltre che una fonte di informazioni preziose: in un video condiviso da Conservation CATalyst e dal Centro americano per la biodiversità si vede per la prima volta l’unico esemplare di giaguaro che vive in natura negli Usa di cui si abbia notizia.

Lo chiamano “El Jefe”, “il boss”

Lo chiamano “El Jefe”, “il boss”. Si tratta di un esemplare adulto, che da almeno tre anni si aggira per le montagne di Santa Rita, in Arizona, a sud di Tucson. Si pensa che sia l’ultimo giaguaro rimasto in libertà negli Stati Uniti, dopo che nel 2009 un altro esemplare era stato soppresso con l’eutanasia. Potrebbe trovarsi oltre confine, invece, la madre di El Jefe, che secondo i ricercatori non è molto lontano da lui. “Il boss” fu individuato per la prima volta nel 2011, quando aveva circa tre anni, ma avvistarlo è davvero molto raro.

Il giaguaro solitario messo a rischio da una società mineraria

«I giaguari hanno sempre popolato l’Arizona, eppure sappiamo così poco della loro diffusione», ha spiegato Chris Bugbee, biologo di Conservation CATalyst, aggiungendo che «l’Arizona dovrebbe proteggere sia i giaguari sia i gattopardi, dal momento che continuano a disperdersi dallo stato messicano di Sonora». Negli ultimi 150 anni, ha precisato poi l’associazione, la popolazione di giaguari è stata decimata per via della perdita di habitat e dei programmi di controllo dei predatori. Un cacciatore uccise l’ultima femmina nel 1963. E ora c’è un nuovo progetto che minaccia ulteriormente la sopravvivenza di questi felini così elusivi: una società mineraria canadese sta spingendo per aprire una miniera di rame con pozzi superficiali proprio nel cuore del territorio di El Jefe.

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5 Febbraio 2016 - AGGIORNATO 5 Febbraio 2016 alle 19:51