I magistrati indagano Salvini per le offese ai magistrati: come finirà?

15 Feb 2016 17:11 - di Redazione

Il Procuratore della Repubblica di Torino, Armando Spataro, ha avviato degli accertamenti sulle espressioni contro la magistratura pronunciate dal segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini in occasione del congresso piemontese del Carroccio. Il magistrato, che ha affidato l’incarico alla Digos di Milano, vuole verificare la sussistenza del reato di vilipendio dell’ordine giudiziario. «Se so che qualcuno, nella Lega, sbaglia sono il primo a prenderlo a calci nel c… e a sbatterlo fuori – ha detto ieri Salvini -. Ma Rixi è un fratello e lo difenderò fino all’ultimo da quella schifezza che è la magistratura italiana. Si preoccupi piuttosto della mafia e della camorra, che sono arrivate fino al Nord». Il riferimento di Salvini è alla “Rimborsopoli” ligure che vede l’assessore del Carroccio, che è anche vicesegretario federale della Lega, tra i rinviati a giudizio. Il reato per il quale la Procura di Torino ha chiesto alla Digos di Milano, dove ha sede la Lega Nord, è previsto dall’articolo 290 del codice penale. Il reato è punito con una multa che varia tra i mille e i 5mila euro.

La replica di Salvini

«Come ovvio, e per fortuna, ci sono tanti giudici che fanno benissimo il loro lavoro: penso a chi è in prima linea contro mafia, camorra e ‘ndrangheta. Purtroppo è anche vero che ci sono giudici che lavorano molto di meno, che fanno politica, che indagano a senso unico e che rilasciano in 24 ore pericolosi delinquenti. Finché la magistratura italiana non farà pulizia e chiarezza al suo interno, l’Italia non sarà mai un paese normale», è la replica di Matteo Salvini, dopo l’iniziativa della Procura di Torino.

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