India, ricoverata per uno stupro viene violentata anche in ospedale

1 Feb 2016 14:23 - di Giulia Melodia

Sul dramma dello stupro in India si è arrivati a sensibilizzare una nutrita comunità internazionale, eppure non si smette mai di rimanere sgomenti di fronte alla notizia dell’ennesima atrocità perpetrata a danno di una ragazzina, brutalmente violata per ben due volte nel giro di appena una manciata di giorni…

India, tredicenne subisce lo stupro due volte in pochi giorni

Una vicenda, quella subìta dalla tredicenne indiana che – se possibile – aggiunge orrore all’orrore: quello di una violenza reiterata nel tempo e vissuta due volte, anche lì dove avrebbe dovuto quantomeno sentirsi al sicuro: in un ospedale dove si era recata per curare le ferite – fisiche e psicologiche – di uno stupro inflitto solo pochi giorni prima; in una situazione teoricamente protetta, con la mamma a pochi passi. E invece proprio in quell’ospedale dello stato centrale del Jharkhanda la ragazzina ha subito una violenza sessuale per la seconda volta. E per questo abominevole crimine la polizia ha arrestato – beffa che si aggiunge al dramma – un addetto alla sicurezza del nosocomio situato nella città di Jamshedpur e altri 12 suoi colleghi che lo avrebbero aiutato a fuggire dopo il crimine. L’uomo, che si chiama Shambhu Mahato, ha abusato dell’adolescente quando l’ha accompagnata in bagno dopo aver convinto la madre ad allontanarsi con una scusa banale.

 L’aggressione in ospedale da un addetto alla sicurezza

E a nulla sono valsi lacrime e scongiuri. Nulla ha impietosito il suo aguzzino, neppure la considerazione del fatto che la ragazzina era stata ricoverata in stato di shock pochi giorni prima al Mahatma Gandhi Medical College and Hospital (MGMCH) dopo aver subito uno stupro da un coetaneo. I media locali riportano la notizia secondo cui dopo questo episodio le autorità hanno deciso di sostituire il servizio di vigilanza con dei militari, ma molto probabilmente neppure loro potranno molto contro l’incrudelirsi di questo crimine che sembra non tenere minimamente conto della severità delle pene apportate al codice: cronache e statistiche non mentono e raccontano come il reato di stupro in India sia comunque in costante aumento, forse anche per un maggiore coraggio dimostrato ultimamente dalle donne nel denunciare violenze e abusi. Sabato scorso un tribunale di Calcutta ha condannato a morte tre uomini accusati per il brutale stupro e l’uccisione di una studentessa di 21 anni, avvenuto nel giugno del 2013 in una località de West Bengala; altri due sono stati assolti. Per la cronaca: la ragazza era stata portata in una fabbrica abbandonata nel villaggio di Kamduni e violentata a turno da un “branco” di otto stupratori.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *