L’Isis minaccia Marine Le Pen. E lei: «Non mi fanno paura, guiderò la Francia»
Toni duri e di condanna, come è tipico nel linguaggio usato dall’Isis, ma questa volta diretti, e per la prima volta contro il Front National, il partito di Marine Le Pen. Secondo quando riporta Le Figaro online, nell’ultimo numero della loro rivista di propaganda in francese “Dar-al-islam”, l’Isis evoca gli attentati di Parigi e le prossime minacce, oltre a prendersela con i musulmani di Francia che condannano la jihad. «La questione non è sapere se la Francia sarà di nuovo colpita da attentati come quello di novembre scorso. Svegliatevi poveri folli. Le questioni pertinenti riguardano adesso i prossimi obiettivi e la data», scrivono. Per la prima volta la propaganda dello Stato islamico se la prende direttamente contro il Front National. Nella rivista di oltre un centinaio di pagine viene anche pubblicata una foto del raduno annuale del partito di Marine Le Pen il primo maggio scorso accompagnata da una didascalia: “raduno di idolatri del Fn. Obiettivo prioritario”. Vari responsabili del Front National hanno immediatamente reagito alle minacce. Su Twitter il segretario nazionale Nicolas Bay si è rivolto al premier: «Manifestazioni del Fn nelle mire dello Stato Islamico… soddisfatto Manuel Valls?». Florian Philippot, esponente di punta del Fn, twitta: «Attraverso il Front National, Daesh se la prende con la Francia».
L’annuncio di Marine Le Pen per le presidenziali del 2017
Ma Marine Le Pen non si è fatta intimidire e ha annunciato su Tf1 la propria candidatura alle presidenziali francesi del 2017. La leader del Fn ha espresso l’intenzione di avviare “negoziati” con l’Unione europea sullo spazio Schengen e sull’euro in caso di vittoria: «E’ quello che sta facendo la Gran Bretagna», ha detto, «che organizza un referendum pro o contro l’uscita dall’Ue». Dopo un vertice dei dirigenti del partito, il Fn ha ribadito i cardini della sua politica economica: «Sovranità economica e monetaria». Nel programma resta l’uscita dall’ euro, criticata da buona parte del partito anche dal momento che i sondaggi vedono tre francesi su quattro contrari a tale prospettiva.