Mafia Capitale. Luca Gramazio in aula: «Non ho mai preso un euro»
«Nessun asservimento, nessuna corruzione, solo un consigliere che ha fatto il suo lavoro». Con queste parole Luca Gramazio, ex consigliere in Campidoglio e poi alla Regione Lazio, ha rivendicato la propria innocenza al processo Mafia Capitale in cui è imputato insieme con altre 45 persone. Gramazio, accusato di aver ricevuto circa 98 mila euro ed altre utilità dall’organizzazione capeggiata da Massimo Carminati, ha preso la parola in sede di dichiarazioni spontanee. «Non ho mai ricevuto un solo euro illecito da quando faccio politica – ha precisato – perché mi avrebbero dovuto dare quei soldi? Ed a che titolo se io ho fatto solo il mio lavoro?». «Mi viene attribuito – ha aggiunto – di aver partecipato ad un pranzo in casa di Massimo Carminati, insieme ad altri coimputati. È stato facile ricordare dove fossi quel giorno, perché era il mio compleanno: ero in consiglio regionale a votare, lo dimostrano i verbali e le telecamere della Pisana».
Luca Gramazio: «Le 24 assunzioni? Sono millanterie»
Quanto all’accusa di utilità ricevute attraverso l’assunzione di persone da lui segnalate, Gramazio ha sottolineato che i soggetti da lui indicati al re delle cooperative rosse Salvatore Buzzi, così «come a qualsiasi altro imprenditore che ho conosciuto erano disoccupati”. «Le assunzioni in questione – ha detto ancora l’esponente politico – sono state 5-6 e tra l’altro sono state mandate anche a casa dopo pochi mesi. Le 24 assunzioni di cui si parla in una intercettazione sono millanterie».