Le prime pagine dei quotidiani che sono in edicola oggi 26 febbraio 2016
Ecco le prime pagine dei quotidiani di oggi 26 febbraio 2016:
Il voto sulle unioni civili è la notizia di apertura di molti giornali che sono in edicola oggi 26 febbraio 2016. Il Senato ha approvato la fiducia posta dal governo sul ddl Cirinnà, così come emendato dopo l’accordo che ha stralciato l’articolo relativo la stepchild adoption e l’obbligo di fedeltà. 173 voti favorevoli, 71 contrari e nessun astenuto; 245 senatori presenti e 244 votanti. Il provvedimento ora passa alla Camera. La discussione generale sul maxiemendamento, ha spiegato il presidente del Senato Pietro Grasso, si terrà dopo il parere della commissione Bilancio. Decisivo il voto del gruppo di Verdini e questo elemento provoca nuovi contrasti a sinistra. Il risultato è stato preceduto dai malumori creati dall’intervento del ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha rivendicato il merito di aver impedito l’approvazione di una legge «contro natura». Tre le altre notizie, le violenze provocate dai tifosi turchi a Roma a poche ore dal match tra Lazio e Galatasaray. Circa mille ultrà turchi hanno invaso il centro facendo esplodere bombe carta a piazza del Popolo e intonando cori. Paura tra i molti turisti che come ogni giorno affollavano il cuore del Tridente. Già nella notte, ha reso noto la Questura, i supporter del Galatasaray hanno confermato il livello di rischio emerso a loro carico. Prende sempre più piede la sfida delle primarie americane. «Mi dispiace che le cose non siano andate come volevo», ha detto Jeb Bush chiedendo scusa ai finanziatori che avevano donato gli oltre 100 milioni di dollari “bruciati” dalla sua campagna elettorale interrotta sabato scorso, dopo non essere praticamente mai decollata. Secondo quanto riporta il “New York Times”, che ha ottenuto una registrazione della conference call che Bush ha avuto con i suoi finanziatori, l’ex governatore della Florida ha cercato di giustificare il suo fallimento parlando di una tornata elettorale caratterizzata da “outsider” che attirano un elettorato «disilluso e arrabbiato».