Spara al figlio e si suicida: aveva denunciato l’ex-marito per stalking
Ha puntato il fucile da caccia intestato al padre contro il viso del figlio di 8 anni e ha fatto fuoco uccidendolo. Ha quindi rivolto l’arma contro se stessa, si è messa la bocca della canna del fucile sotto al mento e si è uccisa a sua volta. E’ un caso di omicidio-suicidio la morte di una donna, Laura Paoletti, 32 anni e del figlio di 8 anni avvenuta in un capannone industriale a Sambucheto di Recanati, in provincia di Macerata.
In un primo momento erano state fatte varie ipotesi compreso un omicidio come conseguenza di uno stalking. Poi, con il passare delle ore, lo scenario si è fatto via via più chiaro.
A scoprire i corpi, nell’appartamento in affitto al piano superiore dello stabilimento in via Mariano Guzzini 31, a poca distanza dalla iGuzzini illuminazione, è stato il padre della donna, che ha lanciato l’allarme.
I primi accertamenti degli investigatori chiamati a spiegare quello che è accaduto hanno consentito di accertare che la trentaduenne – che abitava temporaneamente insieme al figlio e al padre di lei in un appartamento al piano superiore di un stabilimento industriale – stava attraversando una fase difficile, dal punto di vista psicologico ed economico, dopo la separazione dal compagno, padre del bambino.
Quel che è certo è che non sarebbe stata una separazione amichevole quella tra Laura Paoletti e il suo ex-compagno, tanto che lei lo avrebbe denunciato tempo addietro per stalking.
Le trattative per la separazione tra i due sarebbero state comunque a buon punto e si stavano definendo i particolari degli incontri tra il padre e il figlioletto. La donna, comunque non avrebbe avuto problemi economici: laureata in economia, era impiegata presso uno scatolificio della zona. Stava ristrutturando una casa in campagna dove andare a vivere con il bambino e per questo si era temporaneamente trasferita in casa del padre.
Ora, raccolti davanti allo stabile dove è avvenuta la tragedia, ci sono in attesa alcuni parenti e amici della donna e dell’ex-compagno a interrogarsi su cosa sia davvero accaduto in quell’abitazione. Tra loro anche il legale di lei, l’avvocato Alessandra Perticarà, e l’ex-sindaco di Recanati, Claudio Corvatta, amico personale della famiglia.