Ufficiale della Finanza fa sparire 4 chili di cocaina custodita in caserma

22 Feb 2016 13:09 - di Paolo Lami

L’accusa è pesantissima, soprattutto perché sullo sfondo c’è la morte per overdose di un altro ufficiale della Finanza: il maggiore Francesco Nasta, attualmente in servizio a Napoli presso il Reparto Tecnico Logistico Amministrativo del Comando Regionale della Campania si sarebbe appropriato di circa 4 chilogrammi di cocaina depositata presso la caserma della Guardia di Finanza di Aversa, nel Casertano, in cui prestava servizio come ufficiale e, per questo, è finito agli arresti domiciliari, su ordine del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
L’accusa formulata dalla magistratura nei confronti dell’ufficiale è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, falso ideologico e peculato nella forma prevista dal codice penale militare.
L’indagine era partita dalla morte di un altro finanziere in servizio ad Aversa, il tenente Felice Stringile, 26 anni, che aveva sostituito proprio Nasta nel 2012 quando questi era stato trasferito. Stringile fu trovato cadavere all’interno del proprio alloggio in caserma nel febbraio 2013 e l’autopsia e gli esami tossicologici appurarono che la morte era sopraggiunta per overdose. Gli accertamenti successivi portarono a scoprire che la droga era stata prelevata proprio dai locali della caserma.
I finanzieri del Comando provinciale di Caserta, che come sottolineato dalla Procura hanno attivamente collaborato alla indagine, insieme ai carabinieri del Gruppo di Aversa, hanno così iniziato ad indagare sui “prelievi illeciti” di droga all’interno della caserma aversana scoprendo, all’interno di una cassaforte contenente reperti sequestrati, un cartone che avrebbe dovuto contenere, così come indicato, circa 4 chilogrammi di cocaina sequestrati qualche anno prima dalla guardia di Finanza di Como nel corso di un’operazione che aveva portato all’arresto nel Casertano di alcuni corrieri. Ma della cocaina non c’era più alcuna traccia: i sigilli erano stati manomessi e, al posto della cocaina, c’era del Das, la pasta per modellare simile alla creta, riviste e altri oggetti.
Gli inquirenti hanno così individuato l’ufficiale responsabile della cassaforte, che era il maggiore Nasta, che tra il 2010 e il 2012 ricopriva ad Aversa il ruolo di Comandante del Nucleo Operativo di Pronto Impiego.
Determinante per la contestazione a Nasta è la relazione che l’ufficiale inviò al Comando Provinciale della Finanza di Caserta il 19 gennaio 2012 in cui stilava un elenco dettagliato di tutti i reperti custoditi nella caserma di Aversa al 31 dicembre 2011: nell’elenco mancava proprio il cartone con i 4 chilogrammi di cocaina che, però, compariva nell’elenco inviato al Comando Provinciale della Finanza di Caserta l’anno precedente. Nasta inoltre, nel passaggio di consegne con Stringile, non riferì a questi la presenza del cartone con la cocaina.

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