Berlusconi: «Basta chiacchiere, serve una grande coalizione contro l’Isis»
«Ci eravamo illusi di aver inferto qualche colpo al terrorismo islamico attraverso la cattura del responsabile dei fatti di Parigi, ed ecco che l’Isis ci dimostra di essere più crudelmente vitale di prima». Lo scrive l’ex premier Silvio Berlusconi, in un intervento sul Foglio sugli attacchi a Bruxelles, sottolineando come dopo le ultime “tragedie sembra di assistere a un film già visto: una grande emozione collettiva, un lutto doveroso delle istituzioni di ogni paese, qualche gesto nobile ma soltanto simbolico – come la sfilata dei leader mondiali a Parigi dopo gli attentati del 13 novembre – e poi il nulla, ovvero il palleggio di responsabilità fra governi e l’eterno inutile dibattito fra la retorica dell’integrazione facile e quella della paura”. «Tutto quello che l’Europa ha saputo mettere in campo per sconfiggere il terrorismo islamico è qualche raid aereo in Libia», col rischio di rinfocolare “l’odio anti-occidentale”. «Ora – afferma Berlusconi – è tempo di mettere da parte i labili distinguo e gli egoismi nazionali e bisogna che i governi dell’Occidente capiscano che c’è un solo modo per risolvere la situazione: andare ad estirpare il cancro dell’ Isis alla radice, con una coalizione che, sotto l’ egida dell’ Onu, riunisca Europa, Stati Uniti, Russia, Cina e i paesi musulmani moderati ed intervenga militarmente per eliminare la fabbrica della morte in Iraq e bloccare i conflitti in Siria e in Libia che generano le ondate migratorie che si stanno abbattendo sui confini europei».