Bruxelles, divampa la polemica per il flop sicurezza. I poliziotti al ministro : «Vigliacco»
Si alzano i toni dello scontro in Belgio sulla gestione delle informazioni fornite da Ankara sul kamikaze dell’aeroporto di Bruxelles Ibrahim Bakraoui: dopo le dure critiche del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il sindacato di polizia belga ha dato del “vigliacco” al ministro dell’Interno Jan Jambon per avere scaricato la colpa su Sébastien Joris, l’ufficiale di collegamento della polizia federale che si è occupato del caso da Istanbul. Come é noto, Ibrahim Bakraoui era stato fermato dai turchi vicino al confine con la Siria lo scorso giugno ed era stato espulso verso il Belgio, via Schipol-Amsterdam, a luglio. Tuttavia, al momento del suo rientro in Olanda non era stato preso in custodia né dagli olandesi né dai belgi, nonostante la segnalazione dei turchi e il fatto che fosse evaso dalla libertà vigilata che gli era stata concessa nel 2014 dopo una condanna a 10 anni per rapina a mano armata. Così Bakraoui ha avuto tutto il tempo di partecipare all’attentato di Bruxelles.
Jambon e il ministro della Giustizia Koen Geens hanno rassegnato le dimissioni ieri, ma queste sono state respinte dal premier Charles Michel. E Jambon ha puntato il dito contro Joris, accusandolo di “incredibile leggerezza” per non aver segnalato la pericolosità di Bakraoui a chi di dovere. Ma il presidente del sindacato di polizia Vincent Gilles é rimasto “profondamente colpito” dalla reazione di Jambon e in un’intervista al quotidiano Le Soir non ha usato mezzi termini: “È vergognoso”, ha detto, “mai un ministro ha agito in questo modo. È un linciaggio pubblico”. E poi: “Se avessi il ministro di fronte a me lo coprirei di insulti…. è il più grande dei vigliacchi …”. Da parte sua, Erdogan ha definito incompetenti le autorità belghe in merito all’estradizione e alla successiva liberazione di Ibrahim Bakraoui. L’onda d’urto delle stragi di Bruxelles sembra destinata di produrre ancora altri, devastanti, effetti.