«C’è Gas Mostarda nei proiettili d’artiglieria»: ecco la guerra chimica del Califfo

9 Mar 2016 17:24 - di Redazione

Gas Mostarda nei proiettili. Non è uno scherzo, ma una tragica realtà. Un dirigente dell’Isis specialista in armi chimiche, catturato un mese fa da un commando americano in Iraq dove e’ attualmente detenuto, sta rivelando sotto interrogatorio informazioni su come il Califfato avesse in dotazione il Gas Mostarda in polvere e lo avesse caricato nei proiettili d’artiglieria. Lo scrive il New York Times citando fonti del Pentagono, secondo cui il Gas Mostarda non era abbastanza concentrato per uccidere ma poteva menomare le persone. La notizia della cattura dell’ufficiale del Califfo era già nota e citata dall’agenzia Ap secondo la quale forze speciali americane avevano catturato in Iraq il responsabile dell’unità dell’Isis per le armi chimiche. Una notizia che l’Associated Press avrebbe avuto da fonti di intelligence di Baghdad. L’agenzia americana ha citato due responsabili dei servizi segreti iracheni secondo i quali sarebbe appunto il responsabile per le armi chimiche dell’Isis l’alto ufficiale jihadista che gli Stati Uniti hanno detto di aver catturato in un’operazione delle forze speciali il mese scorso in Iraq, ma di cui non avevano reso nota l’identità. Le due fonti hanno identificato adesso l’uomo come Sleiman Daoud al-Afari. Al Afari, che avrebbe circa 50 anni, avrebbe lavorato ai tempi del regime di Saddam Hussein per un settore delle forze armate specializzato nella ricerca di armi chimiche e biologiche. L’amministrazione del presidente americano Obama ha avviato dal dicembre scorso una nuova strategia contro lo Stato islamico che prevede operazioni di forze speciali nei territori da esso controllati per catturare o uccidere comandanti militari del ‘Califfato’. Ora la notizia, abbastanza inquietante, che il califfato ha a disposizione anche questo Gas Mostarda. Un motivo in più per farla finita una volta per tutte con al-Baghdadi e i suoi tagliagole.

 

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