Il grido del Papa: “Le martiri dello Yemen uccise anche dall’indifferenza”
Papa Francesco è tornato sulla tragedia delle persecuzioni contro i cristiani del mondo gridando la sua rabbia e il suo dolore. “Questi sono i martiri di oggi, e non sono copertine dei giornali, non sono notizie!”. Il lo ha detto “a braccio” al termine dell’Angelus a proposito dell’attentato in Yemen in cui sono state uccise quattro suore di Madre Teresa che assistevano anziani, insieme ad altre dodici persone. “Queste danno il loro sangue per la Chiesa – ha aggiunto il Pontefice -. Queste sono vittime dell’attacco di quelli che le hanno uccise e anche dell’indifferenza di questa globalizzazione dell’indifferenza, a cui non importa”.
Durante l’Angelus il Papa ha parlato di conversione e misericordia. “In questo tratto di Quaresima che ancora ci separa dalla Pasqua, siamo chiamati ad intensificare il cammino interiore di conversione. Lasciamoci raggiungere dallo sguardo pieno d’amore del nostro Padre, e ritorniamo a Lui con tutto il cuore, rigettando ogni compromesso col peccato”. Il Papa lo ha detto dopo aver incentrato la sua argomentazione sulla parabola del figliol prodigo, o, come lui l’ha chiamata, del “padre misericordioso”. “La figura del padre della parabola svela il cuore di Dio – ha spiegato il Papa -. Egli è il Padre misericordioso che in Gesù ci ama oltre ogni misura, aspetta sempre la nostra conversione ogni volta che sbagliamo; attende il nostro ritorno quando ci allontaniamo da Lui pensando di poterne fare a meno; è sempre pronto ad aprirci le sue braccia qualunque cosa sia successa”. “Come il padre del Vangelo – ha aggiunto -, anche Dio continua a considerarci suoi figli quando ci siamo smarriti, e ci viene incontro con tenerezza quando ritorniamo a Lui. Gli errori che commettiamo, anche se grandi, non scalfiscono la fedeltà del suo amore. Nel sacramento della Riconciliazione possiamo sempre di nuovo ripartire: Egli ci accoglie, ci restituisce la dignità di figli suoi”.