Il gup bacchetta i pm del Ruby-ter: accuse generiche. Processo a rischio
Colpo di scena all’udienza preliminare del Ruby-ter che vede imputati le cosiddette “oggettive”, l’ex-premier Silvio Berlusconi e la stessa giovane marocchina Ruby “Rubacuori” per un totale di 31 persone: il gup di Milano Anna Laura Marchiondelli ha infatti ordinato ai pm di riscrivere una quindicina di capi di imputazione relativi agli episodi di corruzione in atti giudiziari in quanto viziati da profili di «indeterminatezza».
Si torna in aula 15 aprile: anche Berlusconi tra gli imputati
Nell’udienza odierna il giudice avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta della difesa di spostare il procedimento a Roma o a Monza per competenza territoriale. Ma così non è stato perché il gup ha dovuto preliminarmente invitare il procuratore aggiunto Pietro Forno e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio a precisare le contestazioni che riguardano le presunte corruzioni in atti giudiziari, specificando tempo e luogo. L’udienza è quindi slittata al prossimo 15 aprile mentre per – secondo l’intesa raggiunta in aula tra le parti – il primo dello stesso mese l’accusa depositerà in cancelleria il nuovo atto contenente i capi d’imputazione diversamente riformulati. L’indeterminatezza dei capi di imputazione che riguardano le presunte ricompense con denaro o con altre utilità da parte dell’ex premier alle giovani ospiti alle presunte serate hot di Arcore (Berlusconi è stata definitivamente assolto con formula piena nel precedente processo) in cambio del loro silenzio è stata rilevata d’ufficio dal gup, non su richiesta della difesa. E si comprende: la genericità delle imputazioni non consente infatti al giudice di poter decidere sulla questione di competenza territoriale sollevata dalla difesa di Berlusconi, gli avvocati Franco Coppi e Federico Cecconi. In particolare, dal capo di imputazione il gup non sarebbe riuscito a comprendere se si tratterebbe di un’unica corruzione con pagamenti frazionati o più episodi di corruzione differenti.
Ruby-ter: la richiesta di rinvio a giudizio rischia l’annullamento
Una distinzione fondamentale ai fini della competenza territoriale e che potrebbe, ha ipotizzato qualcuno, comportare anche la frammentazione del processo in diversi fori sparsi in tutta Italia. Dunque si ritorna in aula il prossimo 15 aprile innanzitutto per la discussione delle parti sulle nuove contestazioni. E nel caso in cui dovessero ancora presentare profili di indeterminatezza il rischio, è stato spiegato, è che venga «annullata la richiesta di rinvio a giudizio». Altrimenti il gup dovrebbe sciogliere la riserva e decidere il trasloco o meno del procedimento.