Libia, Renzi è diventato nero: non vuole fare la guerra di USA e Francia
Raccontano che Renzi non l’abbia presa bene. Anzi. Che sia scattato sulla sedia: «Ma come?! Adesso anche gli ambasciatori ci dicono di fare la guerra?! Siamo di fronte a una grave ingerenza. Qui ci vuole prudenza, silenzio, serietà. Soprattutto nessuna fuga in avanti, la situazione è troppo delicata perché ci si lasci prendere da accelerazioni», riporta “Il Messaggero“.
“Dico basta a improvvide e irresponsabili accelerazioni”
Frasi, concetti, che il premier aveva anticipato il giorno prima ai ministri Paolo Gentiloni (Esteri) Angelino Alfano (Interni), Roberta Pinotti (Difesa) e ai capi dei Servizi convocati a palazzo Chigi. E ieri, per frenare «pericolose grancasse dei media che hanno già messo elmetto e scarponi», Renzi ha chiesto a Nicola Latorre di ripetere in tv lo «stop alla guerra»: «Ma quale sbarco a Tripoli?!», ha dichiarato il senatore pd presidente della commissione Difesa, «si tratta di pura fantasia. Non è all’ordine del giorno, senza preventiva richiesta libica, alcun intervento militare». Il problema di Renzi però è che il passo a Tripoli, con l’invio degli 007, è ormai compiuto. Ed è stato compiuto – in attesa della missione di pace vera e propria sotto l’egida dell’Onu che scatterà solo dopo la nascita del governo di accordo nazionale libico che ne farà richiesta – per non essere scavalcati da francesi e inglesi (attivissimi da mesi), in un Paese dove l’Italia ha forti interessi economici e strategici.
Roma interverrà in Libia per non essere scavalcata da Parigi e Londra
Non a caso il 30 settembre, intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu, Renzi chiese «un ruolo guida» nel processo di pacifica zione della Libia. E gli Stati Uniti, «che però ora presentano il conto» come sostiene una fonte diplomatica, stesero tappeti rossi. Ma una cosa è la missione di pace, sotto l’egida dell’Onu e dopo richiesta delle autorità libiche, un’altra è inviare d’imperio 007 e (forse) forze speciali. Ad allarmare Renzi ci sono anche i sondaggi: l’opinione pubblica teme attacchi terroristici ed è fermamente contraria all’invio di truppe. Secondo Ixé per “Agorà”, l’81% degli italiani non vuole l’intervento militare, il 5% si trincera dietro a un «non so» e appena il 14% è favorevole. Non solo. In Parlamento sono disposti a votare sì alla missione soltanto Pd, Ncd e verdiniani. E già la minoranza dem con Pierluigi Bersani si fa sentire: «Non ci sono le condizioni per un intervento in Libia».