Uccisa guardia del sito nucleare di Charleroi, sparito il pass: è incubo Isis
Una guardia della sicurezza ad una centrale nucleare di Charleroi, a 50 km da Bruxelles, è stato ucciso venerdì notte, due giorni dopo gli attentati di Bruxelles, e derubato del badge. Lo riferisce il quotidiano belga Derniere Heure citando fonti della polizia. In base a quanto si apprende, la guardia stava portando fuori il cane quando è stato ferito a morte da un colpo di pistola alla testa, scrive il giornale. Il suo pass d’ingresso alla centrale nucleare è stato rubato e questo ha allertato gli investigatori. Giovedì è emerso che tra gli obiettivi dei due fratelli kamikaze dell’aeroporto di Bruxelles, Khalid e Ibrahim El Bakraoui, ci potessero essere – ricorda il giornale – anche attacchi ad alcuni siti nucleari del Paese.
Non solo Charleroi: diverse centrali a rischio
Proprio a Charleroi è stato individuato un covo che è stato la base per la preparazione delle stragi compiute nella capitale francese. La paura di un attacco nucleare è concreta. Nel covo di Mohammed Bakkali – altro terrorista coinvolto negli attacchi di Parigi insieme ad Abdeslam Salah e citato nel “testamento” video di Kalid El Bakraoui – è stato trovato un filmato della durata complessiva di 17 ore da cui appare evidente che un importante ingegnere nucleare operante in Belgio veniva spiato. L’ipotesi di una “bomba sporca”, cioé un ordigno radioattivo, è stata rilanciata anche dal sito dell’emittente Usa Nbc. La quale ha citato un ex agente dell’intelligence francese che ha avuto l’incarico di indagare su potenziali minacce al settore nucleare europeo. Secondo Claude Monique, questo il nome dell’ex agente, i due fratelli jihadisti volevano forse studiare la fattibilità di un piano, per rapire l’ingegnere nucleare ed estorcergli la tecnica per fabbricare un ordigno radioattivo.
Ma a mettere in evidenza il “rischio siti nucleari c’è anche il fatto che nelle ultime due settimane ben undici persone sono state allontanate per motivi di sicurezza dal loro posto di lavoro nella centrale di Tihange. Dopo la sparatoria di Forest, sette persone sono state private del diritto di accedere al sito e la stessa sorte è toccata ad altri quattro individui dopo gli attentati di martedì.