L’ultima di Boldrini: lutto nazionale per i femminicidi. E se muore un bimbo?
«Sarebbe un segnale importante se tutte le istituzioni concordassero tra loro che ogni volta che una donna cade vittima di un femminicidio si esponessero le bandiere a mezz’asta in segno di lutto». Parole e musica direttamente tratte dal solito spartito di Laura Boldrini recitato, questa volta, nel corso del convegno “La Polizia di Stato con le donne”. Ora, tralasciando il fatto che è davvero incomprensibile questo sessismo rovesciato in base al quale il lutto si riconoscerebbe solo se a morire è una donna e non un uomo (e perché no i bambini, gli anziani, i disabili?) e che non è chiaro se per esporre il vessillo a mezz’asta bisognerà ricorrere ad una circolare interpretativa qualora sia una donna ad uccidere un’altra donna, ma – la domanda sorge spontanea – la presidente della Camera non ha null’altro a cui pensare? Possibile che con mille emergenze tutt’intorno e con l’Italia con un piede nel deserto libico – argomento pur toccato dalla Boldrini – nostra signora di Montecitorio se ne esca con una sortita così loffia? Possibile che non abbia trovato altro modo per ringraziare (e ingraziarsi) le donne in divisa se non ricorrendo al logoro luogocomunismo dei buoni sentimenti a base di colossi illuminati, lenzuolate e scarpe rosse? Possibile che guardiani e sacerdotesse del politically correct non riescano a capacitarsi che il mondo è ben più vasto e complesso delle loro granitiche… suggestioni pur se queste un microfono e una telecamera pronte ad amplificarle lo trovano sempre? Ma in fondo si capisce: ammettere, ad esempio, che in Italia c’è un’emergenza droga e non solo un’emergenza corruzione è per certa sinistra molto imbarazzante perché equivale a metterla sul banco degli accusati per il lassismo da essa propugnata in anni ormai lontani. Così come se le ricordassimo che oltre a manifestare contro la pena di morte varrebbe la pena di battersi contro l’incessante strage di innocenti causata dall’aborto. O, ancora, spiegandole che la legalità è violata anche quando i “giovani” dei centri sociali occupano le case, spaccano le vetrine e insultano gli uomini in divisa. E si potrebbe continuare. Ma sarebbe inutile: la sinistra è incorreggibile, prigioniera ormai com’è dei suoi tic e dei suoi stessi vizi. L’inconsistenza politica della Boldrini lo dimostra ogni giorno.