Meloni: «Per Roma darò l’anima e se vinco prometto ai romani che…»

19 Mar 2016 15:36 - di Redazione

Darò l’anima per vincere, lo prometto ai romani. Su Fb e Twitter Giorgia Meloni promette di dare il massimo per la partita romana. In una bella intervista rilascata al quotidiano Libero chiarisce e puntualizza molti aspetti emersi in questi giorni di caos sullo strappo da Bertolaso e sullo spezzettamento del centrodestra. L’intervista di Luca Telese non usa perifrasi: “Andiamo al sodo: tu e Salvini volete approfittare delle elezioni romane per strappare la leadership a Berlusconi? «Una panzana. Ho solo un obiettivo a Roma». Con tutto quel che questa espressione comporta: vincere significa sfrattare il Pd dal Campidoglio, fare soprattutto piazza pulita dei «clienti di mafia capitale dagli assessorati». Insomma, restituire a Roma legalità. A a chi gli domanda se esista un secondo fine, la Meloni risponde senza raccogliere provocazioni:  «Certo! Renzi e il suo governo mai votato da nessuno. Nessuna guerra civile nella coalizione per quel che mi riguarda». Un governo che sta attentando ai caposaldi della vita delle persone, dal pignoramento della casa al tentativo di cancellare la reversibilità nella legge per la lotta alla povertà. «Lo stesso governo che sta provando a tagliare le pensioni dei giovani camuffando questo prelievo postdatato con una riduzione contributiva».

«Il Pd a Roma ha fallito, i grillini non possono governarla»

E le dichiarazioni sulla Raggi in caso di ballottaggio Pd-M5S?  La Meloni chiarisce il ragionamento, che è stato molto semplificato dal tritacarne mediatico: «Stavo spiegando – risponde Giorgia Meloni- che il M5S non dà risposte. Se io, Giachetti e la Raggi siamo ad un punto di distanza dopo un solo giorno che sono in campagna elettorale, la vera domanda è: “Con chi preferisci batterti al ballottaggio, Giorgia?”». «Per me l’uno o l’altro è lo stesso – spiega ancora la candidata sindaco di FdI. «Il Pd a Roma ha fallito, i grillini non possono governarla. Sono due proposte di sinistra: vado al ballottaggio con chi di loro arriva, e poi convinco i romani che è meglio votare per me. Ho delle idee per la campagna elettorale…».

«Berlusconi? i primi a volermi sono i suoi elettori»

A proposito di candidatura. «Non volevo candidarmi, per le note vicende: siamo stati mesi a cercare un nome. Ho anche provato a sostenere Bertolaso, l’ho accompagnato in giro, mi sono spesa. Quando ho visto che la candidatura era rifiutata dai romani ho sacrificato il mio privato, i miei desideri e mi sono messa in gioco». E a Berlusconi cosa dici, adesso? «Candidandomi ho fatto quello che lui e Salvini mi chiedevano. Quindi, a parte incomprensioni e malintesi, uniamoci tutti per riprendere Roma». Il suo impatto con la città è da sempre solare e affettuoso: «Hai visto – dice- che mi fermano tutti, soprattutto gli elettori di sinistra. Sono amichevoli. Sai come sono i romani: “Ah, Giorgia, te possino…”». E lei: «”Ahò votami!”».
C’è Marchini, c’è Bertolaso, troppo affollamento a destra?, le chiedono. «Di Bertolaso non dico nulla, spero che si possa ricomporre presto. Quanto a Marchini, cosa c’entra con la destra? Lo rispetto, ma lui è l’espressione perfetta di un mondo radical chic che con i nostri elettori non c’entra. Io andrò a prendermi i voti delle periferie dove sono cresciuta». Messaggio a Beriusconi? «Lo conosco quasi quanto lui me: è intelligente, appassionato, ma anche pragmatico. È uno che fiuta l’aria come pochi. I primi a volermi sono i suoi elettori. Sa come me che è ora di unire le forze». Ancora sul Cavaliere: «Lui mi conosce. Ha detto che se una donna decide è difficile farle cambiare idea. Vero. Però ti dico anche: io sono uno dei leader della coalizione. A Milano lui ha indicato Parisi e noi lo sosteniamo. Perché lui non dovrebbe sostenermi?».

Meloni: «Ecco il mio programma “super ideologico”»

Quanto al programma, ecco alcuni nodi importanti: «Un programma super ideologico -scherza la Meloni –  Primo: Asili. Due: buche. Tre: graduatorie delle case». Populista? «Se dico: fuori dalle case tutti i vip che non aggiornano il canone è populismo? Allora lo sono». E «se vinco darò l’anima per far rispettare le regole. Sto pensando a tutti gli stratagemmi necessari. Mi camufferò per andare a controllare, in circoscrizione e all’anagrafe, quanto attendono i cittadini e come vengono trattati». E ancora, premi a chi denincia i casi di corruzione. Una Giorgia che ci piace, incontenibile: «E poi, mi metto le calosce ai piedi e vado a controllare con la pertica cosa cavolo mettono nelle betoniere! Ma a Roma fanno l’asfalto col semolino? Riparano, il giorno dopo piove, voragine. Ma si può?». Un ultimo pensiero, dopo i programmi, è dedicato al bestiale omicidio del giovane ucciso a Roma: «Seguo con angoscia l’inchiesta di Roma. Penso a questo ragazzo, Luca, al supplizio infame che ha subito. Da 30 anni combatto le droghe». Hanno ucciso perché erano strafatti? «No, perché erano criminali. Però la coca ti fonde in cervello e se hai qualcosa di orribile dentro te lo tira fuori». Ancora una cattiveria: la definiscono la ex baby sitter dei figli di Fiorello. «È uno dei lavori più nobili che ho fatto. Aggiungi il banco dei dischi a Porta Portese. E la barista al Piper. E allora?». Non ti arrabbiare! «Se mi attaccano così mi fanno la campagna elettorale loro: vengo da una famiglia umile e ne sono orgogliosa».

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