Prima casa venduta dalle banche se non paghi sette rate. Grazie alla Boschi…

1 Mar 2016 16:47 - di Antonio Marras

SeMiTocchiLaCasa vengo lì e ti sparo. Promesso“. Il minaccioso messaggio di morte porta la firma di un utente di Twitter (che ha accolto l’appello del blog di Beppe Grillo ad inondare la rete con messaggi di protesta per la direttiva che mette a rischio le proprietà immobiliari, sotto l’hashtag #SeMiTocchiLaCasa) ma che viene ritwittata dallo stesso leader del M5S, scatenando una dura polemica in rete. La minaccia, indirizzata genericamente a chi sta per approvare la norma”vendi-casa”, non passa inosservata proprio agli esponenti del Pd, che protestano. Ma la realtà è che esiste davvero una direttiva europea in via di recepimento in Italia secondo la quale un “cittadino che ha un contratto di mutuo ipotecario con la banca e paga in ritardo per sette volte anche non consecutive la rata allora perde la casa, che entra automaticamente nelle disponibilità della banca”. E il governo è pronta a recepirla, senza colpo ferire.

Sulle banche decide sempre la Boschi…

A proporre le modifiche è il ministro Maria Elena Boschi con un decreto legislativo sui finanziamenti ipotecari con l’atto del governo n. 256 che modifica alcuni punti salienti del testo unico della Finanza. Nel recepire la direttiva europea 2014/17, il provvedimento agevola le vendite forzose degli immobili da parte delle banche. Per accelerare al massimo il recupero dei crediti inesigibili da parte degli istituti di credito, il governo cancella l’articolo 2744 del codice civile, che vieta il cosiddetto «patto commissorio» e cioè «il patto col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore». Il superamento di questo divieto permette quindi alle banche di entrare direttamente in possesso dell’immobile e metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito qualora il mutuatario sia in ritardo con il pagamento di 7 rate, anche non consecutive.

Salta la mediazione del tribunale

La regola del ritardato pagamento di sette rate del mutuo che consente di avviare le procedure di esecuzione esiste già nel Testo Unico Bancario (articolo 40). Lo ricordano i tecnici del Senato, spiegando che il recepimento della direttiva Ue prevede che la banca adotti procedure per gestire i rapporti con i consumatori in difficoltà nei pagamenti (come le moratorie sui crediti già attive) e che, alla stipula dei nuovi mutui, si possa concordare fra le parti la possibilità di saltare le procedure esecutive giudiziarie “che si dimostrano molto lunghe e complesse”, estinguendo il debito attraverso il trasferimento del bene (fermo restando il diritto del consumatore all’eccedenza). La Banca d’Italia, spiega inoltre il dossier, “può adottare disposizioni di attuazione”, con particolare riguardo “agli obblighi informativi e di correttezza del finanziatore”. La direttiva Ue sulle tutele dei consumatori segue quella varata due anni fa sui tempi di pagamento delle fatture e si inserisce così nell’obiettivo di stabilire tempi certi e non più mobili nei pagamenti.

La denuncia della Meloni: «Un atto infame»

«Il Governo mette in atto una nuova infamia per aiutare le banche ad accanirsi sulla povera gente. La Boschi si inventa un decreto per dare la possibilità alle banche di espropriare la casa a chi salta anche poche rate del mutuo, senza dover nemmeno passare per la sentenza di un giudice» ha scritto su Facebook Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia.

 

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