«Quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbor»: ricordo di John Belushi

5 Mar 2016 18:16 - di Redazione

«Toga! Toga! Toga!»: chi non si ricorda le frasi celebri di John Belushi nei suoi popolarissimi e strampalati film? L’attore di origine albanese, di cui oggi ricorre l’anniversario della scomparsa, è famoso soprattutto per il cult-movie The Blues Brothers ma ha fatto anche altre opere pregevoli. Oltre ad Animal House (da cui è tratta la citazione iniziale), improbabile quanto esilarante radiografia del mondo universitario americano dell’epoca, lo ricordiamo in un film sentimentale, Chiamami aquila, con Blair Brown, in cui interpreta la azzeccata parte di un giornalista più che mai urbano che va a fare un’inchiesta tra i monti statunitensi e si innamora della ornitologa che osserva le aquile. A causa del fatto che John Belushi è morto giovanissimo, a soli 33 anni, ha fatto solo 9 film, oltre ovviamente a molte serie tv, ma tuttavia è considerato uno dei più grandi attori a stelle e strisce, per il modo nuovo e dirompente di recitare e di fare spettacolo. Tra questi nove film, oltre a quelli già citati, va ricordato anche l’anti-patriottico 1941 – Allarme a Hollywood, con un cast stellare, registi e sceneggiatori di tutto rispetto, che però, malgrado un budget sproporzionato anche per i tempi, non ebbe riscontro di pubblico e di incassi. Si dice che John Wayne, interpellato per un cameo, cercò di convincere invece altri attori a non parteciparvi. Il cameo lo fece invece John Landis, regista di Animal House e Blues Brothers, che compare un attimo, ricoperto di polvere, mentre Belushi gli ruba la moto. Alle riprese di questo film, che è del 1979, Belushi si presentava quasi sempre ubriaco e dimenticava le battute. La scena in cui lui scivola sull’ala dell’aereo e cade è accaduta veramente, ma poiché tutta la troupe si mise a ridere, Steven Spielberg decise di non rigirarla e la inserì così nel film.

John Belushi ha al suo attivo solo nove film

John Adams Belushi era nato a Chicago (dove è ambientato il suo lavoro più famoso, Blues Brothers) nel 1949, ed esordì come comico e cantante, per poi rivelare le sue qualità di attore. La famiglia era di origine albanese, poiché il padre all’età di 16 anni era emigrato negli Usa dove aveva aperto due ristoranti. Già al liceo John coltivò le sue tre grandi passioni, il football, la musica e il teatro. Divenne presto il protagonista di tutte le commedie della scuola, e da lì nacque la sua professione di comico. Divenne anche famoso come imitatore: non c’è personaggio che Belushi non abbia imitato nei suoi show, da Adolf Hitler a John Lennon, da Elizabeth Taylor a Gandhi, da Yasser Arafat a Charlie Chaplin: il suo era un talento naturale. La creazione dei due personaggi della Blues Brothers band nacque nel 1978, mentre Belushi era già impegnato nelle riprese di Animal House: col suo grande amico Dan Aykroyd John andò a un concerto blues nell’Oregon, rimanendo colpito dal genere (come dirà successivamente, «tu hai visto la luce!»). Da quel momento lui e Dan riascoltarono i vecchi dischi blues e misero su due personaggi che esaltassero la serietà del blues, completamente vestiti di nero, con occhiali, cravatta e cappello: erano nati Jack ed Elwood Blues, che tennero il loro primo concerto, con il resto della band, il 22 aprile di quello stesso anno. Il gruppo riscosse molto successo, e nel 1980 Landis realizzò il film che cambiò la storia di Hollywood, The Blues Brothers. Belushi lo definì «un buon film di Chicago, di musica, e senza droga né sesso». Impressionate il ruolo degli artisti inseriti nel film: Aretha Franklin, Cab Calloway, James Brown e addirittura Ray Charles. Tutti si sono prestati con grande spirito a svolgere ruoli improbabili: dalla cameriera di un fast food a un prete. Il suo ultimo film fu I vicini di casa, sempre insieme ad Aykroyd che, se non ebbe un grande successo commerciale, confermò però la estrema versatilità di Belushi, che travalicò il suo ruolo di comico per dimostrarsi un attore completo. Purtroppo, accanto al successo,  fin dal 1973 camminava la droga, di cui Belushi fu sempre dipendente, in particolare di cocaina; lui era convinto che l’assunzione di droga migliorasse le sue prestazioni. Unita all’alcolismo, tutto ciò lo portò prematuramente alla morte. La notte del 4 marzo 1982 si iniettò una miscela letale di eroina e cocaina: la mattina lo trovarono morto nel suo bungalow del Chateau Maromont di Hollywood. Al suo funerale partecipò Dan Aykroyd sulla moto, seguito dal fratello Jim, anch’egli apprezzato attore, e tutti i suoi familiari e amici. Se fosse sopravvissuto, John Belushi avrebbe interpretato Ghostbusters e Una poltrona per due, entrambi con l’amico di sempre Dan Aykroyd.

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