Teatrino a distanza tra Berlusconi e Salvini: “Ai gazebo solo il nome di Bertolaso”

4 Mar 2016 19:57 - di Aldo Di Lello

Appare un teatrino a distanza quello messo in scena da Silvio Berlusconi e Matteo Salvini nella serata di venerdì 4 marzo.E’ un succedersi di varie dichiarazioni che si concludono con la singolare idea dei gazebo a Roma con il solo nome di Guido Bertolaso, primarie un po’ strane quelle con un candidato unico. O noMa vediamo di ricostruire che cosa è successo. Una “speranza” si accende quando Berlusconi, lasciando l’Hotel Ergife  (dove ha appena terminato un comizio), dichiara ai cronisti:  «Ho sentito Salvini questa mattina: è tutto a posto, va bene così». «Bertolaso – aggiunge Berlusconi- non è un candidato a perdere: non penso che i romani siano persone che non capiscono». Subito dopo arriva però una  doccia fredda, attraverso una nota dell’ufficio stampa della Lega Nord. «Matteo Salvini e Noi con Salvini non hanno alcun candidato fino a quando non si esprimeranno i romani ai gazebo del 19 e del 20 marzo». «Se sceglieranno Bertolaso bene, se no seguiremo altre vie. Bertolaso – dice Salvini – non è il mio candidato a meno che non me lo impongano i cittadini ai gazebo». Ma si tratta di una doccia fredda  mitigata dall'”ammenoché” di Salvini riferito ai gazebo. Il teatrino si rivela dopo un po’, quando  Berlusconi rilascia un’ulteriore dichiarazione,  decisamente sibillina: “Ai gazebo ci sarà solo il nome di Bertolaso e sarà un passaggio popolare, un momento in cui spiegheremo quale sarà il programma. Non ci saranno altri nomi: Bertolaso sarà sceltissimo dai romani. Di questo – ha ripetuto – ho parlato in maniera molto chiara con Salvini”. Che vuol dire?  Forse che Berlusconi ha accettato il principio delle primarie? Parrebbe di sì. Però risulta quantomeno inconsueto lo svolgimento di primarie con un solo nome in lista. Attendiamo di saperne di più nelle prossime ore…

Berlusconi: «Elezioni politiche tra un anno, le vinceremo noi»

Ma vediamo che cosa ha detto Berlusconi all’Ergife. «Queste amministrative devono servire per prepararci alle elezioni generali che ci saranno tra un anno». L’occasione di questo annuncio è una manifestazione di Forza Italia. «Vinceremo le elezioni con una maggioranza che ci consentirà di governare da soli il Paese» annuncia il Cav. Berlusconi illustra  anche i punti salienti del programma elettorale. Niente imposte di successione, introduzione della Flat Tax e misure nel campo della giustizia da una nuova disciplina per le intercettazioni, alla riforma della custodia preventiva e delle legittima difesa. Con questi argomenti – ne è comvinto Berlusconi – Forza Italia vincerà le elezioni. «Ora se qualcuno ti entra in casa la colpa è del capitalista o non del ladro che la società ha costretto a rubare», ironizza Berlusconi che aggiunge: «Diciamo no alle imposte di successione che nel programma del M5S servono invece a trovare i soldi per il reddito di cittadinanza». «Sono sicuro – dice anche Berlusconi – che vinceremo il referendum costituzionale che maldestramente Renzi ha addossato a se stesso»

«Sciogliere le Camere, governo illegittimo»

Berlusconi cavalca inoltre l’argomento dell’illegitimità del governo Renzi. «Siamo qui per chiedere lo scioglimento delle Camere perché siamo in una democrazia sospesa, con un governo illegittimo, abusivo, che è lì contro il volere del popolo».

«Un errore intervenire in Libia»

Berlusconi parla anche dell’intervento in Libia. E lo fa per ribadire il suo no. «Spero che il governo Renzi non commetta l’errore di intervenire». “No bombardamenti”, ha aggiunto.

«Bertolaso come Rudolph Giuliani»

Sempre sull’elezioni di Roma, Berlusconi afferma: Guido Bertolaso «come il sindaco di New York Rudolph Giuliani» per dire no al degrado. Berlusconi lancia la candidatura di Bertolaso con un programma «chiaro: tolleranza zero di fronte al degrado e verso chi non rispetta le regole». Bertolaso, ha continuato Berlusconi, «non è un politico, non viene da un partito, non è un campione del bla bla come i candidati degli altri partiti ma un campione del fare. Con lui i romani possono dire addio al degrado in cui è caduta la capitale con i governi di sinistra», ha aggiunto Berlusconi che conclude: «Roma deve tornare ad essere la capitale che l’Italia merita».

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