Trump trionfa anche in Arizona grazie alla proposta del muro anti-immigrati

23 Mar 2016 9:40 - di Monica Pucci

La corsa per la Casa Bianca è sempre nel segno di Hillary Clinton e Donald Trump. Nella notte del “Western Tuesday” i due conquistano facilmente l’Arizona, trionfando nel più importante dei tre Stati occidentali (anche Idaho e Utah) in cui si votava per le primarie. Dopo le vittoria della scorsa settimana nello Stato chiave della Florida, si tratta di un’altra grande prova di forza dell’ex first lady e del tycoon newyorchese, che può rivelarsi decisiva per la conquista delle nomination democratica e repubblicana. E che può permettere ai due frontrunner di concentrarsi già sullo scontro diretto. Trump – secondo le proiezioni dei principali media americani – si è sbarazzato facilmente sia del senatore ultraconservatore Ted Cruz, staccato di oltre venti punti, che del governatore dell’Ohio John Kasich, indietro di circa 30 punti. Anche Hillary ha avuto gioco facile, con il senatore “socialista” del Vermont, Bernie Sanders, lontanissimo. Così, messo il voto del “Grand Canyon State” in cassaforte, Trump ha ora 58 delegati in più, raggiungendo quota 741 (per la nomination ne servono 1.237). Mentre Hillary ne ha 75 in più, toccando quota 1.691 (necessari 2.383 per la vittoria). Ancora una volta a sostenere la Clinton sono stati soprattutto gli elettori meno giovani e le minoranze . Mentre Trump in uno stato di frontiera (quella frontiera su cui il tycoon vorrebbe costruire il famigerato muro col Messico) ha ricevuto la spinta soprattutto dagli elettori repubblicani che sono per la linea dura sull’immigrazione. «L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono leader che alimentano la paura», attacca la Clinton da Seattle, nello Stato di Washington, prossima tappa delle primarie democratiche. Nel mirino di Hillary, naturalmente, “The Donald”: «Di fronte al terrorismo l’ America non deve cedere al panico. Non deve costruire muri o allontanarsi dai nostri alleati. Quello che Donald Trump propone non solo è sbagliato, ma è pericoloso». «Se tutto va bene – replica il tycoon su Twitter – il partito repubblicano potrà unirsi e a novembre ottenere una grande vittoria». Un invito nemmeno tanto velato a Cruz e Kasich a farsi da parte.

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