Ustica, bufera sul regista Martinelli: il depistatore del film è il deputato Fragalà
Era la primavera del 2003 quando Enzo Fragalà, allora capogruppo di An in Commissione Mitrokhin ed uno dei massimi esperti di terrorismo, stragi e Servizi segreti, criticò duramente il film “Piazza delle Cinque Lune” sul sequestro Moro, realizzato grazie ai soldi pubblici, dal regista Renzo Martinelli.
«Da sinistra – puntò il dito Fragalà chiedendo all’allora ministro della Cultura Urbani di «verificare la congruità e i requisiti del progetto finanziato con i soldi pubblici dell’Istituto Luce» – si è fatta una nuova indecente azione di disinformazione».
Non la prese bene affatto il regista Renzo Martinelli che a tredici anni di distanza da quello scontro con Fragalà, morto nel frattempo il 26 febbraio del 2010 dopo essere stato aggredito a bastonate in un agguato ancora tutto da decifrare, ha mandato nelle sale il suo ultimo film, “Ustica“.
Un film fortemente polemico con la verità ufficiale sulla strage e che mischia pezzi di sentenze, tesi, mezze verità e ricostruzioni romanzesche dando per assodato che la strage del Dc9 Itavia fu colpa degli americani un cui caccia, un F5, colpì, secondo la ricostruzione di Martinelli, l’aereo dell’Itavia nel tentativo di inseguire un Mig libico che si era nascosto sotto il ventre dell’aereo italiano di linea diretto a Palermo.
Martinelli si è preso qualche libertà nella ricostruzione fantasiosa. Qualche libertà di troppo che ha il sapore di una vendetta postuma, secondo qualcuno: ha creato la figura del personaggio cinico e spregiudicato che ostacola la ricerca della verità su Ustica e l’ha chiamato, guarda caso, Fragalà. Un caso? Come il Fragalà che lo critico aspramente, anche il personaggio che connota negativamente tutta la pellicola di Martinelli è un parlamentare. Anch’egli, come Enzo Fragalà, parlamentare del Meridione. Unico diversivo, il Fragalà del film è sottosegretario alla Difesa, ruolo che Enzo Fragalà non ebbe mai. Ma è fin troppo evidente e imbarazzante l’assurdità di una scelta qual’è quella fatta da Martinelli.
Avverte la famiglia del deputato assassinato: «Abbiamo dato mandato di adire le vie legali all’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, bloccheremo quest’infamia e denunceremo Martinelli per diffamazione». Se c’è stato un parlamentare che si è sempre battuto fino in fondo per far emergere la verità sulle tante stragi che hanno insanguinato l’Italia, questo è proprio Enzo Fragalà che non ha mai lesinato sforzi in tal senso. E fa impressione sentire il deputato Fragalà creato da Martinelli per la figura più negativa del suo film “Ustica” dire a un suo collega: «Non riesco a capire tutto questo interesse per arrivare alla verità sulla strage di Ustica. La storia di questo paese è segnata dalle stragi. Ti conviene imparare ad accettare la verità che la “ragion di Stato” ha permesso di far emergere». Un personaggio disonesto e sprezzante. Un depistatore senza scrupoli. Esattamente il contrario di Enzo Fragalà. Che mai accettò una qualsiasi verità per comodo.
«E’ inaccettabile che si offenda la memoria ed il lavoro di un parlamentare corretto e perbene come l’onorevole Enzo Fragalà, che ho avuto l’onore di conoscere, con cui ho avuto la fortuna di collaborare e con cui ho positivamente condiviso indagini e riflessioni – si addolora Eugenio Baresi, segretario della Commissione terrorismo e stragi della XII legislatura – Non posso non esprimere il mio profondo disgusto per questa offesa ad una persona onesta e schietta, associando provocatoriamente il suo nome ad un personaggio incommentabile. Già è insopportabile che un disastro tanto grave sia utilizzato, raccontando il falso, per operazioni commerciali, ma credo che questo ulteriore fatto abbia varcato il limite di ogni regola».
«Il film su Ustica di Renzo Martinelli, in uscita nelle sale cinematografiche, non si limita a riciclare ipotesi spazzatura già fatte a pezzi nel processo penale, che ha visto pienamente assolti nel merito i generali dell’Aeronautica che rifiutarono la prescrizione, ma tira in ballo un sedicente onorevole Fragalà, che l’ignaro spettatore rischia di confondere con l’onorevole Enzo Fragalà, membro della Commissione Stragi nella XIII legislatura assassinato a Palermo nel 2010 – accusa il senatore Carlo Amedeo Giovanardi – Ci sarà pure un limite in questo Paese da non superare per chi infanga la memoria di chi non si può più difendere per cavalcare la fantasiosa teoria del missile e della battaglia aerea già fatta a pezzi dalla sentenza passata in giudicato dalla Cassazione penale».
Ricorda il parlamentare Fabrizio Cicchitto che con Enzo Fragalà lavorò gomito a gomito: «Anche a detta dei suoi avversari politici, Enzo Fragalà non solo era una persona onesta fino al midollo ma era un parlamentare con la schiena dritta e senza paura. Si batteva con tutte le sue forze per combattere le tante menzogne e nelle varie Commissioni d’inchiesta era il collega che studiava di più, che più incalzava i testimoni a palazzo San Macuto (sede delle Commissioni parlamentari di inchiesta, ndr), che più metteva in imbarazzo chi davvero cercava di non far emergere la verità». «Non voglio credere – dice Cicchitto – a una cattiveria postuma rispetto al durissimo scontro fra il mio grande amico Enzo e il regista Martinelli».